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Milan, Calhanoglu e quel gol indimenticabile contro il razzismo

Sbarcato in Italia da poche ore, il talentuoso giocatore turco fu vittima di un caso di razzismo durante Schalke 04 e Bayer Leverkusen del 2015. La sua reazione fu incredibile e raccolse molti applausi.
A cura di Alberto Pucci
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Il sesto acquisto estivo del Milan di Li Yonghong, è atterrato a Milano per le visite mediche e per la firma sul contratto. In attesa di novità dalla trattativa per Andrea Conti, è Hakan Calhanoglu il nuovo rossonero che sta catalizzando l'attenzione dei media e dei tifosi. Classe 1994 e giocatore duttile in grado di ricoprire diversi ruoli dalla metà campo in sù, l'ex stella del Bayer Leverkusen è entrato nel cuore dei tifosi delle "aspirine" non soltanto per le sue magiche punizioni. Arrivato a Leverkusen nell'estate del 2014, Calhanoglu si rese protagonista di una reazione da applausi nel novembre del 2015. Durante la sfida tra lo Schalke 04 e il suo Bayer Leverkusen, il turco fu infatti vittima di un vergognoso episodio di razzismo: andato in scena poco prima di battere un calcio d'angolo.

La reazione del giocatore turco

In quell'occasione, alcuni tifosi della squadra di Gelsenkirchen gli lanciarono dagli spalti dei pezzi di pane con all’interno della carne di maiale. Nato in Germania e di fede musulmana per le sue origini turche, il giocatore rispose con un gesto rimasto nella storia della Bundesliga: raccolse il pane da terra baciandolo e benedicendo la carne. Uno schiaffo al deprecabile insulto razzista, che raccolse l'ovazione dello stadio dello Schalke 04, gli applausi dei tifosi del Bayer Leverkusen e i consensi "social" di tutto i tifosi tedeschi che si complimentarono con il giocatore per la sua reazione da campione.

Il precedente di Dani Alves

L'episodio di Calhanoglu è passato alla storia, così come quello dell'aprile 2014 di Dani Alves. L'ex giocatore della Juventus, ai tempi impegnato a sudare la maglia del Barcellona, in occasione di una sfida giocata contro il Villarreal venne colpito da una banana lanciata dagli spalti. La risposta, a distanza di anni, se la ricordano ancora tutti. Anche i protagonisti di quello stupido e censurabile insulto razzista. Poche ore dopo il brasiliano commento l'episodio, a modo suo, attraverso il profilo Instagram: "Sono in Spagna da 11 anni e queste cose accadono da quando io sono qui. Ma penso che bisogna ridere di questi ritardati mentali".

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