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Ecco come sarà il nuovo Milan di Barbara Berlusconi

Il piano della figlia del presidente sta per essere messo in atto: marketing, valorizzazione dei giovani e risultati sportivi passano anche per il restyling dirigenziale con l’ingresso di ex rossoneri come Maldini e Albertini.
A cura di Alberto Pucci
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Povero Allegri, non vorremmo essere nei suoi panni. Con la delicata sfida di Barcellona da preparare, una classifica che piange, giocatori rotti e giocatori matti, voci di esonero e avvoltoi che girano sopra la sua panchina, il tecnico livornese dovrà anche tener fuori dalla bufera societaria i suoi ragazzi e cercare di tener alta l'attenzione su Messi & soci. Povero Allegri e povero Diavolo. Tira, infatti, aria da "rivoluzione cubana" al terzo piano di via Turati: quartier generale della società milanese. Al di là delle smentite ufficiali, tutti gli uomini del presidente (cioè uno: la figlia) stanno lavorando ad un ribaltone tanto suggestivo, quanto epocale. Una "Guerra dei Roses", in tinte rossonere, con protagonisti principali la bella Barbara e l'ad del club più titolato al mondo. Se il piano diventerà operativo, dopo Massimo Moratti, la Milano calcistica potrebbe così perdere anche Adriano Galliani: capro (e capo) espiatorio numero uno, secondo la "first lady" del Diavolo.

Facce nuove, facce da Milan – Il piano "BB", così come è stato ormai chiamato, prevederebbe un drastico taglio della vecchia classe "politica" rossonera. Oltre all'amministratore delegato, potrebbero perdere la "cadrega" (per i non milanesi: la sedia) anche dirigenti di lungo corso come Ariedo Braida (responsabile del mercato milanista, insieme a Galliani) e "collaboratori" storici come Mino Raiola. Da loro, in giù, potrebbe innescarsi un terremoto che, potenzialmente, toccherebbe diverse figure societarie. Il "refresh" milanista verrebbe completato con la chiamata (alle armi) di alcune vecchie "icone" rossonere: nomi che hanno fatto la storia di questa società. Dopo quello di Paolo Maldini, che vorrebbe rientrare solo con un ruolo operativo e non di facciata, nelle ultime ore è circolato anche il nome di Demetrio Albertini, ormai affermato dirigente federale. A completare la "reunion" di vecchi eroi, potrebbe arrivare anche Filippo Inzaghi che, in caso di esonero di Allegri, sarebbe il primo candidato con l'x factor necessario per accomodarsi sulla panchina milanista.

I tre punti che avrebbero convinto papà Silvio – Marketing, valorizzazione dei giovani e risultati sportivi: questi i tasti toccati da Barbara Berlusconi durante la chiacchierata con il padre. Alla "lady" rossonera non è andata giù l'operazione Matri (e come darle torto), i continui ammiccamenti (con affari inclusi) tra Galliani e Raiola e, nelle ultime ore, anche il comportamento dell'assistito più illustre dell'agente italo-olandese (vedi alla voce: Balotelli). Balotelli che, tra l'altro, era stato fatto digerire con la forza a Silvio Berlusconi che, dall'inizio, lo aveva definito una "mela marcia" in grado di spaccare lo spogliatoio. L'idea della figlia del presidente è coraggiosa e, probabilmente, anche necessaria. Il rischio, secondo l'opinione della bella Barbara, è quello di dare un'immagine di un club poco aperto alle innovazioni ed ai cambiamenti. Un rischio che l'azienda Milan non vuole e non deve correre. Le prossime ore saranno fondamentali per capire se davvero il Diavolo cambierà abito. La rivoluzione è solo all'inizio e dopo la trasferta sulle "Ramblas" catalane potrebbe davvero entrare nella fase operativa.

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