Messi non c’è, Aguero e Pastore piegano l’Ecuador
Lionel Messi era stato tenuto a riposo precauzionale, una botta al piede aveva consigliato allo staff medico della Seleccion di lasciare a riposo la Pulce che, al ritorno a Barcellona, sarà attesa da un finale di stagione intenso, denso d'impegni, che lo condurrà direttamente al debutto in Coppa America (13 giugno, ore 18.30, debutto con il Paraguay). L'amichevole giocata al MetLife Stadium – nel New Jersey – e vinta 2-1 contro l'Ecuador (segna Aguero, pareggia Bolano, raddoppia Pastore) serviva al ct, ‘Tata' Martino, per trarre ulteriori indicazioni in virtù delle prossime convocazioni per il Trofeo sudamericano.
Higuain era in panchina, Tevez è subentrato nella ripresa al ‘Kun' (l'Apache ha disputato una quindicina di minuti), Pereyra s'è visto all'opera nel secondo tempo al posto dell'infortunato Mancuello. A Biglia (che ha messo lo zampino nell'assist decisivo per la rete di Javier, l'ex del Palermo adesso stella del Paris Saint-Germain), Roncaglia e Romero l'ex allenatore del Barça ha concesso i novanta minuti.
Per l'Albiceleste s'è trattato solo dell'ennesima tappa di avvicinamento alla Coppa che la vedrà impegnata nel Gruppo B contro l'Uruguay di Cavani e la Giamaica, quasi una sorta di rivincita contro la Celeste che nel 2011 tirò un brutto scherzo agli argentini e poi si aggiudicò la rassegna sudamericana. L'ultimo match in calendario prima del fischio d'inizio è previsto agli inizi di giugno quando la nazionale di Martino andrà in campo per l'amichevole con la Bolivia. Sarà come fare le prove generali in vista dell'esordio con il Paraguay a La Serena (in Cile). Qualche indicazione utile, però, è scaturita anche dalla partita con l'Ecuador: da un lato è arrivata la conferma che anche senza Messi l'Argentina può far gioco, dall'altro s'è evidenziata le solite pecche in difesa per le troppe occasioni concesse a un avversario tutto sommato modesto.
