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La protesta del presidente De Laurentiis: “Mai più una Supercoppa”

Il Presidente del Napoli esterna tutto il suo disappunto nei confronti della gestione arbitrale che, a suo parere, ha condizionato l’andamento e l’esito finale della sfida contro la Juventus ed afferma: “Ove mai dovessi conquistarne il diritto, non parteciperei più alla Supercoppa”
A cura di Adriana De Maio
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Supercoppa 2012 napoli juventus

Un fiume in piena. Come sempre. Il presidente Aurelio De Laurentiis, non poteva non esprimere il suo parere sui "fattacci" di Pechino, sulla sconfitta che il suo Napoli  ha subito per mano bianconera, palesando la sua amarezza e la sua contrarietà nei confronti del sestetto arbitrale designato per la Supercoppa e, più in generale, ha criticato la Lega per l'organizzazione dell'evento. Dopo la diserzione della premiazione e il silenzio stampa post partita, la voce azzurra più autorevole ha espresso il pensiero della società partenopea sulle colonne del Corriere dello Sport, raccontando come ha spronato i sui giocatori dopo il fischio di chiusura di Mazzoleni: "Ho invitato i ragazzi, abbiamo aperto sette/nove bottiglie di champagne e li ho spinti a sorridere. Mi sono permesso di riconoscere un premio di 20 mila euro a testa e ho chiesto loro di dimenticare: fate conto che siamo andati a fare una scampagnata".

Lega Calcio e arbitraggio inadeguati – Rendendo onore ai vincitori bianconeri della Supercoppa e riconoscendo la forza della Juve, De Laurentiis ha sottolineato l'opinabilità delle decisioni arbitrali: "E' inaccettabile la seconda ammonizione di Zuniga- ha sottolineato il Presidente, domandandosi poi – da chi ha preso lezioni di lingua macedone il guardalinee che ha fatto espellere Pandev, visto che il giocatore si e' rivolto a lui nella propria lingua". All'inadeguatezza dei giudici di gara si unisce anche la struttura di una Lega Calcio ormai vetusta: "Questa Supercoppa italiana non vale niente per come è organizzataRimane l'amarezza di aver perso una buona occasione per esportare un'immagine inappuntabile del nostro calcio all'estero". E come ovvia conseguenza, il Presidentissimo ha, da ultimo, dichiarato: "Ove mai dovessi conquistarne il diritto, non parteciperei alla Supercoppa".

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