La magica notte del Pazzo: gol, sogni Champions e maglia azzurra da riconquistare (VIDEO)
A me gli occhi – L'estate scorsa, quando Antonio Cassano puntò i piedi per andarsene, qualcuno storse il naso all'idea dello scambio con la concorrenza. Nonostante i fortunati precedenti (l'arrivo di sua Maestà Pirlo, ad esempio), al popolo rossonero sembrò, infatti, di rivivere l'ennesimo incubo già provato con Ibrahimovic e Thiago Silva. Dal "pazzo" svedese a quello italiano, diventato apatico e infelice dall'atmosfera nerazzurra? No grazie, anche no. Questo fu l'exit poll degli elettori rossoneri, di fronte alla trattativa. A distanza di mesi, e dalla tripletta di Bologna (declassata da molti), Giampaolo Pazzini da Pescia ha fatto ricredere tutti e ha reso felice l'amministratore delegato rossonero che, da buon "squalo" delle trattative, ora gode per quella operazione di mercato che, in molti, apostrofarono in maniera poco edificante, storpiando il soprannome del giocatore ed utilizzandolo come aggettivo. Questione di consonanti e, soprattutto, di gol: quelli con i quali il "Pazzo" sta ripagando Adriano Galliani e Massimiliano Allegri. Con la doppietta rifilata alla Lazio, sono dodici gol in 21 partite. Uno in più del tanto sponsorizzato Jovetic, due in meno di Totò Di Natale: numeri importanti, signori, altro che balle! Ieri sera, nella "mixed zone" di San Siro, Giampaolo ha portato il suo umile sorriso davanti a tutte le telecamere (compresa la nostra) ed ha, elegantemente, evitato di infierire sul suo ex compagno di squadra Cassano: "Magari domani (oggi per chi legge ndr) diranno che l'affare l'ha fatto il Milan". Perchè, qualcuno ha ancora dei dubbi?
Il Camp Nou nel mirino – Per molti, giornalisti compresi, lui è ancora l'uomo di Wembley. Colui che violò il nuovo tempio del calcio inglese con una fantastica tripletta. Nell'immaginario dei tifosi rossoneri, il "Pazzo" dovrebbe essere, invece, l'uomo che porta a Wembley: la sede della finale di Champions League. A questo Milan, tutto sommato, bisognerebbe dare qualche chance in più ed alzare ulteriormente la percentuale positiva per quell'impresa che, in effetti, è molto difficile: "Alla sfida di Barcellona ci pensiamo tutti – ha ammesso Pazzini – ma prima dobbiamo prepararci per la trasferta contro il Genoa". Una emozione dietro l'altra per lui. Prima del "Camp Nou", il "Ferraris": stadio che lo ha fatto rinascere a nuova vita con la maglia della Sampdoria.
Missione compiuta e obiettivi futuri – Doveva essere la serata del sorpasso, e sorpasso è stato. La rimonta milanista ha dell'incredibile se si pensa a che profondità si era inabissata la barca di Massimiliano Allegri. Una risalita resa possibile da un gruppo di giocatori che, tutto ad un tratto, si sono resi conto delle proprie capacità. La cosa che salta all'occhio subito, infatti, è la sicurezza con cui la squadra gioca. L'autostima e la fiducia, spiegano bene la metamorfosi del Diavolo e di molti giocatori di Allegri come De Sciglio, Constant, Montolivo, Boateng, El Shaarawy e, ovviamente, Giampaolo Pazzini. Il terzo posto è ormai una realtà, il secondo pare (forse) più vicino di quanto non si possa pensare, dato che il Napoli continua a lasciar punti per strada. Dopo la gara di andata, anche le certezze in Champions sono decisamente aumentate. Per entrambi gli obiettivi, ci sarà bisogno dell'intera unità d'assalto rossonera: sia quella in prima linea, sia quella pronta ad entrare in un secondo momento. Pazzini c'è, è pronto. La mira è quella di un tempo: "Non dobbiamo mollare niente. Non possiamo fermarci adesso", ha chiosato il "Pazzo" salutando i giornalisti che, ancora, gli chiedevano di Wembley, di Messi e dell'ennesima "Cassanata" del suo ex gemello del gol doriano. Probabilmente, un giorno, risponderà a tutto e si toglierà qualche sassolino. Per il momento, giusto concedergli il "no comment", il meritato riposo del guerriero e l'altrettanto meritata vetrina rossonera. C'era il Milan di Ibrahimovic, ci sarà quello di Balotelli: oggi c'è quello di Giampaolo Pazzini da Pescia. E' non è poco!