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L’Uefa non molla l’Inter: Fair Play non rispettato, a gennaio solo cessioni

Nessun mercato di rinforzo se prima non si vende. E’ questo l’avvertimento dell’Uefa al club nerazzurro che ha aumentato le uscite senza incassare maggiormente. A rischio la partecipazione alle prossime coppe. Così, Suning dovrà aspettare almeno l’estate prossima per ingaggiare nuovi giocatori di livello.
A cura di Alessio Pediglieri
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Il Gruppo Suning ha investito, è vero, mettendo mani al portafoglio sia nell'ultimo mercato estivo dove sono arrivati nuovi giocatori a suon di milioni di euro (Banega, Joao Mario, Gabriel Barbosa) e dove si è ritoccato il contratto di altri (tra cui Icardi) aumentando il monte ingaggi. Il problema è che a fronte delle nuove uscite non si sono riscontrati altrettanti ricavi e quindi la forbice del Fair Play Finanziario è ritornata a tagliare i panni addosso al club nerazzurro. L'Uefa si è già fatta sentire: a gennaio urgono cessioni per ristabilire l'equilibrio imposto a tutti i club che vogliano partecipare alle Coppe, altrimenti sono previste nuove more e limitazioni in rosa.

Il monito dell'Uefa – Un problema che sembrava essere in via di risoluzione e che invece, alla vigilia della sessione invernale, appare ancora grave ed evidente: l'Inter fa maledettamente fatica a rispettare i termini del FPF imposto dall'Uefa per la volontà dell'allora presidente Michel Platini. Le uscite (spese) devono corrispondere alle entrate (ricavi), non un centesimo in meno, altrimenti scattano le sanzioni e nei casi più estremi l'estromissione alle Coppe. Un danno che il club non può permettersi avendo visto già sfumare l'Europa League al primo turno e trovandosi in ritardo sulla Zona Europa in classifica.

Aumentate le uscite, invariati i ricavi – Così, a gennaio, mentre tutti parlano di acquisti, nuovi giocatori in entrata e rinforzi per Stefano Pioli, la realtà appare diversa: l'Inter deve prima vendere, sistemare i conti e poi vedere ciò che rimane in cassa e con quello, eventualmente, fare mercato. Una sciarada che impegnerà non poco Ausilio e i suoi collaboratori, obbligati dunque a gestirsi tra parametri zero, prestiti e cessioni. In questo senso prende piede la voce che ultimamente circola con insistenza in Brasile, cioè del ritorno clamoroso (in prestito fino a fine anno) di Gabigol, relegato in tribuna e considerato ancora inadatto al nostro campionato.

Un inverno di cessioni – Con il brasiliano che tornerebbe a giocare con continuità (magari a fronte di un indennizzo anche basso, fino a fine anno), potrebbero partire altri giocatori che non rientrato totalmente nel progetto tecnico e che già la scorsa estate erano sul piede di partenza. Tra questi, Felipe Melo, altro brasiliano che oramai viene utilizzato solamente nelle emergenze e che, con la partenza di Mancini che lo aveva richiesto, non ha mai convinto né de Boer né Pioli. Poi c'è Jovetic, altro giocatore di livello che ha buon mercato e che ha flirtato ultimamente con la Fiorentina, sua ex squadra, interessata ad un eventuale prestito. E poi in difesa potrebbe partire un esterno (D'Ambrosio, Ansaldi, Nagatomo, Santon) per cercarne uno di livello (Darmian) che possa dare qualità ad un reparto troppo spesso in difficoltà.

Le promesse di Zhang – Una delicata operazione di restyling che richiederà pazienza, più di quanta non si fosse prospettato. Infatti, è impensabile trovare scorciatoie come utilizzare la cessione degli esuberi al Jiangsu, l'altro club di proprietà di Suning per dare fiato all'Inter. L'UEFA vigila e non ammette trucchi, così l'unica strada percorribile è cedere subito qualcuno. Ma Zhang Zindong prova a rassicurare i tifosi, promettendo investimenti e nuovi ingaggi, ma a partire dall'estate 2017: "Il nostro è un progetto a lungo termine e non risparmieremo sforzi, anche economici, per riportare l’Inter nel gotha mondiale, soprattutto dalla prossima estate, quando saremo liberi dai paletti del fairplay UEFA".

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