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L’RB Lipsia, la squadra più odiata di Germania, al comando della Bundesliga

Dietrich Mateschitz, patron della Red Bull, sette anni fa ha creato dal niente questa squadra che al primo campionato in Bundesliga dopo 11 giornate è capolista, e imbattuta. I tifosi di molte squadre non lesinano critiche al Lipsia, che per molti è figlia di un calcio senza valori, senza storia e troppo commerciale.
A cura di Alessio Morra
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Al comando della Bundesliga a sorpresa c’è il RasenBall Lipsia, una squadra proveniente dalla seconda serie e fondata appena sette anni fa. Letteralmente una favola, che a parecchi pare la copia perfetta del Leicester. Ma c’è un particolare, non da poco, che non rende per niente identiche le due storie. Perché la squadra di Ranieri un anno fa fu sostenuta dalla maggior parte degli appassionati di calcio inglesi e non solo, mentre la squadra di Lipsia è poco amata in patria per colpa dei tantissimi soldi che nel club ha messo la Red Bull, che dopo aver trionfato in Formula 1 ha iniziato a investire massicciamente anche nel mondo del calcio.

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Scalata – La società austriaca dopo aver acquistato il club di Salisburgo, che con questa proprietà ha vinto otto degli ultimi dieci campionati austriaci, una piccola squadra brasiliana e il New York Red Bulls, al massimo finalista in MLS, ha deciso di investire in Germania dove ha dato vita a questa società rilevando il titolo del Markranstadt, che giocava nella quinta serie tedesca. Così è nato il RasenBall Lipsia, con RB ben evidenziato, perché il legame con la Red Bull non si può e non si deve perdere. Al primo tentativo c’è subito la promozione in Regionaliga. Poi nel 2013 la squadra di Lipsia viene promossa in terza serie e l’anno successivo passa in seconda. Nella passata stagione arriva la promozione in Bundesliga.

Imbattuto, senza stelle – Il cammino fin qui è stato trionfale. Nessuna sconfitta, sei vittorie nelle ultime sei partite e primato solitario con il Bayern Monaco distanziato di tre punti. E tutti questi risultati sono arrivati senza particolari stelle in squadra. I portieri sono lo svizzero Coltorti e l’ungherese Gulacsi, in attacco il giocatore più forte è lo svedese Forsberg. In rosa c’è anche il fratello dello juventino Khedira, Rani anche lui centrocampista.

Perché non sono amati? – Il motivo principale è la mancanza di storia e i tantissimi soldi che ha sborsato Mateschitz per far grande il RasenBall Lipsia. Due anni fa i tifosi dell’Union Berlino in segno di protesta indossarono dei sacchi neri e rimasero in silenzio nei primi minuti della partita con la squadra di proprietà della Red Bull. I tifosi del Karlsruhe li imitarono e fecero la stessa cosa. Ad agosto in Coppa di Germania i tifosi della Dinamo Dresda lanciarono in campo una testa di toro mozzata. Il Toro non era simbolico, perché quello è il simbolo del club e della Red Bull. Mentre a inizio campionato gli appassionati e calorosi tifosi del Borussia Dortmund si sono rifiutati di andare a seguire la loro squadra a Lipsia, in segno di protesta contro il club che non ha tradizione. Mateschitz aveva un obiettivo chiaro quello di raggiungere la Champions League entro dieci anni, adesso ‘rischia’ di raggiungerla già al primo campionato in Bundesliga. E pur senza dirlo Mateschitz sogna di emulare il Kaiserslautern, che nel 1998 da neopromossa vinse il titolo.

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