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Inter, la decisione su Icardi: multa pesante ma resta capitano

E’ il provvedimento disciplinare preso nei confronti del calciatore per il contenuto dell’autobiografia: le frasi del libro che raccontano il post Sassuolo-Inter del 2015 hanno scatenato la reazione della Curva e spaccato l’ambiente nerazzurro. Sopralluogo della Digos nell’edificio dove abita Maurito, acquisite le registrazioni delle telecamere di video-sorveglianza.
A cura di Maurizio De Santis
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Multa severa ma resta capitano dell'Inter. E' questa la decisione presa dalla società dopo aver tenuto a rapporto il calciatore per oltre un'ora (colloquio serrato di settanta minuti): il vice-presidente Javier Zanetti, il direttore sportivo Piero Ausilio e il ‘Chief Football Administrator' Giovanni Gardini hanno parlato a lungo con il calciatore richiamandolo a una maggiore responsabilità nei confronti della maglia che indossa, della fascia che lo vede leader del gruppo e dei tifosi.

F.C. Internazionale, a seguito dell’incontro avvenuto questa mattina tra i dirigenti e Mauro Icardi – si legge nella nota -, comunica che per il capitano nerazzurro sarà applicata la sanzione prevista per aver violato il Regolamento Interno del Club, sottoscritto da ogni giocatore.

L'argentino si è impegnato a ritirare le copie del libro attualmente in circolazione e a proporlo ristampato cancellando quelle parti che hanno suscitato clamore e sostituendole con una ricostruzione dei fatti più consona.

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Le scuse di Icardi

In questi due giorni ho vissuto una parentesi triste della mia storia nerazzurra – sono le parole di Mauro Icardi rilasciate a Inter.it -. Ma in una famiglia – e mi hanno sempre insegnato che l’Inter prima di tutto è una grande famiglia – i momenti difficili o le incomprensioni possono capitare. Tutto nasce da una pagina del mio libro, che probabilmente è stata buttata giù troppo d’istinto. Una pagina dove alcuni toni sono inappropriati e sono davvero dispiaciuto che ci siano andati di mezzo proprio i tifosi dell’Inter.

Questo ha offeso tanta gente, ma bisogna guardare sempre avanti e, se si può, fare di tutto perché le cose tornino al proprio posto. Per questo mi scuso e mi impegnerò perché queste pagine non ci siano più, in modo che nessuno possa sentirsi offeso, tradito e minacciato. Oggi ho parlato con la Società, abbiamo chiuso questa brutta parentesi e, tutti insieme, abbiamo un solo obiettivo: il bene dell’Inter, perché niente è più grande dell’Inter.

Per questo motivo ho accettato ogni decisione del Club. In futuro cercherò di essere molto più attento, cosa che il mio ruolo nella squadra impone. Ora, uniti più che mai, prepariamo i prossimi impegni con la massima determinazione.

Sopralluogo della Digos a casa di Maurito

Nella giornata di oggi c'è stato anche un sopralluogo della Digos nel condominio dove abita Mauro Icardi: come da prassi quando si verificano vicende del genere, gli agenti hanno ritirato le registrazioni delle telecamere dell'elegante edificio che sorge in zona San Siro dove ieri sera un gruppo di ultrà aveva provato ad avvicinare l'argentino. Contatto che non ci sarebbe mai stato (come smentito dalla consorte/agente, Wanda Nara) mentre i tifosi si sarebbero limitati ad appendere lo striscione solo dopo che il calciatore era rientrato a casa (almeno questa è la versione ufficiale trapelata).

Moratti: "Un grande caos ma non ci voglio entrare"

"Un grande caos nel quale non voglio entrare". Così l'ex presidente, Moratti, ha definito il polverone sollevato dalle frasi incriminate nel libro autobiografico di Mauro Icardi e la contestazione durissima esplosa da parte dei tifosi. In mezzo, la posizione della società che aveva subito criticato duramente l'atteggiamento del calciatore (è stato per primo l'ex e oggi vice-presidente, Zanetti, a censurare il contenuto del testo) e preventivato provvedimenti disciplinari. Ammenda e fascia di capitano sottratta all'attaccante (la prima ipotesi) che ha spaccato l'ambiente nerazzurro (una petizione di sostenitori in suo favore fa da contraltare alla ‘scomunica' degli ultras) sul racconto della lite con alcuni supporter della Curva Nord al termine di Sassuolo-Inter del febbraio 2015.

Il blitz dei tifosi nei pressi dell'abitazione di Icardi

Domenica pomeriggio, dopo la sconfitta a San Siro contro il Cagliari e un rigore fallito proprio da Icardi, la tensione è salita alle stelle per il blitz di un gruppo di ultrà nei pressi dell'abitazione del calciatore per affiggere uno striscione ("noi siamo qui, dove sono i tuoi argentini?") di protesta e in risposta alla spavalderia mostrata tra le pagine del libro divenuto oggetto dello scandalo.

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I messaggi distensivi pubblicati sui Social Network

Nonostante tutto, il calciatore ha replicato ribadendo massima fedeltà alla squadra e al ruolo che occupa, come si evince dal post pubblicato su Instagram nel quale appare con la divisa da gioco e la fascia al braccio: foto corredata da un messaggio eloquente: "Forza Inter #amala #NonLaLascioMaiSola". Immagine che ha successivamente cambiato con un'altra in cui figura assieme ai compagni prima del fischio d'inizio e con il gagliardetto del club tra le mani.

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La reprimenda del ds Ausilio

Durissime anche le parole del direttore sportivo interista, Ausilio: "Non credo che si possa scrivere un'autobiografia a 23 anni – ha ammesso in tv nel post partita -. L'ho saputo solo quest'anno che stesse scrivendo un libro, non so nemmeno se toccasse a me o meno leggerlo, quando il contenuto è diventato di dominio pubblico ho cercato di leggere cosa avesse scritto. Ci sono state situazioni che non sono piaciute a noi e ai tifosi, giustamente. È stata fatta una sciocchezza e sono incazzato nero". Caso chiuso, si riparte dopo una domenica bestiale e incredibilmente autolesionista.

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