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Juventus-Inter, 10 cose che (ancora) non sapete sul derby d’Italia

Il derby d’Italia chiuderà la giornata di Serie A che si disputerà il giorno dell’Epifania. Una partita particolare che occupa uno spazio tutto suo nella mente e nei ricordi di ogni appassionato e tifoso.
A cura di Vito Lamorte
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Una rivalità infinita. Juventus e Inter non è mai stata una partita normale e mai lo sarà. Sono tanti, troppi gli episodi che hanno caratterizzato la storia di questa rivalità. Sono 162 i precedenti tra bianconeri e nerazzurri in Serie A: la Juventus ha vinto in 77 occasioni, perdendo invece 45 volte. A definire questa sfida "derby d'Italia" è stato il grande Gianni Brera negli anni '60. Non è mai stato del tutto chiaro se per albo d'oro: fino al 1967, anno del termine identificativo del maestro, bianconeri e nerazzurri erano le squadre ad aver vinto di più in Italia, o se per la rivalità fine a se stessa al di là del numero di successi. Se si guardano solo le rose e la classifica non c'è partita, ma la sfida tra Juventus ed Inter è stata spesso imprevedibile e ha regalato parecchie sorprese.

1. La prima volta. La prima partita tra le due formazioni si disputò il 14 novembre 1909 a Torino e fu vinta per 2-0 dai bianconeri: due settimane più tardi, a Milano, l'Inter si impose invece per 1-0.

2. Sivori ne fa 6. La madre della rivalità. Match sospeso perché i tifosi superano le recinzioni e si mettono a bordo campo. L'Inter ottiene la vittoria a tavolino, ma la Caf ordina la ripetizione. Accuse e sospetti sono alimentati dalla doppia carica di Umberto Agnelli, che all'epoca era presidente delle Juve e della Federcalcio. Per protesta Angelo Moratti manda in campo la Primavera. La gara verrà ricordata per la prima rete in serie A di Sandro Mazzola, 6 gol di Sivori e ultima di Boniperti che a fine partita si ritira.

3. Bettini affonda la Juve. Pochi mesi dopo la gara dei 9 gol, i nerazzurri si prendono la rivincita sul terreno di gioco del Comunale. La squadra di Helenio Herrera vince a Torino grazie alla doppietta di Bettini dopo le reti di Hitchens e Suarez. Per la Juve vanno in gol Charles e Nicolè.

4. La partita del mattone. Mentre il pullman nerazzurro entra nello Stadio Comunale di Torino, un tifoso juventino lancia un mattone e colpisce il mediano nerazzurro Giampiero Marini, ferendolo. Sul campo, il match finisce 3-3: Altobelli e Oriali portano gli ospiti in doppio vantaggio, Platini segna ma Muller rincara il passivo; sul finire, in gol ancora Platini e Bettega, che firma il gol del pareggio e viene espulso pochi minuti dopo. Il giudice sportivo, tuttavia, punisce i padroni di casa con una sconfitta a tavolino per 0-2.

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5. Meazza non perdona. Giuseppe Meazza con 12 reti è il bomber principe del derby d'Italia, autore anche di una tripletta ai bianconeri nel 1935/36. A 12 reti c'è anche un altro grande goleador del passato: Roberto Boninsegna, che ha giocato con entrambe le maglie. Stesso numero di reti anche per Omar Sivori ma 6 di queste le segnò tutte in una gara.

6. Grande vittoria, annata da dimenticare. Siamo all'anno “zero” per la Juve. La presidenza passa da Boniperti a Montezemolo e la panchina da Dino Zoff a Luigi Maifredi, scelto dopo aver portato il Bologna in Coppa Uefa. A Torino arriva l'Inter scudettata dei tre campioni del Mondo tedeschi (Andreas Brehme, Lothar Matthäus e Jurgen Klinsmann). Al 2′ Bergomi atterra Schillaci in area di rigore e dagli undici metri Roberto Baggio porta in vantaggio i bianconeri, che raddoppiano al quarto d'ora con Casiraghi di testa su corner di Hässler. Dai 25 metri, Lothar Matthäus sorprende Tacconi e riapre il match, poi Klinsmann si divora il gol del pareggio. Nella ripresa, Baggio centra il palo ma Totò Schillaci ribadisce in rete il 3-1; ancora protagonista, Baggio scende sulla sinistra e serve De Agostini che mette dentro: a partita ormai chiusa, arriva il gol del definitivo 4-2, firmato Klinsmann.

7. Il morso del serpente. Non era proprio il 6 gennaio ma era la prima giornata dopo le vacanze di Natale. Non si giocava a Torino, ma a Milano. Era il primo anno di Ronaldo all'Inter. La squadra di Gigi Simoni sconfigge 1-0 la Juve issandosi in testa alla classifica: è appena iniziato il secondo tempo quando il Fenomeno riesce a sfuggire alle entratacce di Montero e Iuliano e si invola verso la porta. Appena entrato in area, il brasiliano vede Youri Djorkaeff solo sul secondo palo e lo serve con un cross rasoterra: il centrocampista nerazzurro deve soltanto appoggiare la palla in rete. Nella gara di ritorno succederà il putiferio (ricordate Ceccarini?).

8. Bersaglio preferito. Mauro Icardi ha segnato quattro reti in tre partite di campionato contro la Juventus, a nessuna squadra ha fatto più gol nella massima serie italiana. Per la squadra di Allegri è il cileno Vidal ad avere un conto aperto con l'Inter. Il centrocampista bianconero ha bucato tre volte la rete nerazzurra: 2 volte allo Stadium e una a San Siro.

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9. Marchisio punisce Mourinho. È la prima vittoria casalinga dei bianconeri contro l'Inter dopo la retrocessione in Serie B: José Mourinho protesta per il fallo fischiato su Del Piero, che porterà al gol del vantaggio di Felipe Melo e viene espulso da Saccani. Neanche cinque minuti dopo, Samuel Eto'o è lasciato solo davanti a Buffon e al 26′ infila di testa un ottimo traversone dai piedi di Dejan Stankovic. Dopo un quarto d'ora di gioco nella ripresa, il gol che cambia la storia del match: al minuto 58′, Julio Cesar è impreciso sulla respinta di un rasoterra di Sissoko, Marchisio è pronto a raccogliere il pallone, dribbla Samuel e con un pregevole tocco sotto realizza il definitivo 2-1.

10. #Stramala. L’ultima volta in cui i nerazzurri hanno invece espugnato Torino risale al 3 novembre 2012: quel famoso 1-3 dell’Inter targata Andrea Stramaccioni. Due volte Milito e Palacio ribaltarono il risultato dopo l'iniziale rete di Vidal (in fuorigioco).

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