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Inter, De Boer vuole vincere in EL: “Il gruppo sa cosa deve fare, è ora di dimostrarlo”

Il tecnico olandese sa che servirà solamente vincere contro il Southampton, il resto conta poco o nulla. Ma avrà anche bisogno di tutti per farlo e chiama a rapporto il gruppo: “Le situazioni esterne ci hanno condizionato ma erano impreviste. Sono sereno e so che stiamo lavorando bene, le pressioni su di me? Non ci faccio caso, sono abituato”
A cura di Alessio Pediglieri
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La sfida di giovedì in Europa League è di quelle che potranno decidere il destino di molti. Di Mauro Icardi, che arriverà reduce da un weekend in cui si è pensato più a ciò che è stato scritto che a ciò che è accaduto sul campo (sconfitta e rigore sbagliato). Di Marcelo Brozovic oramai in dirittura d'arrivo per essere reintegrato in rosa ma senza più jolly da giocare in caso di sbagli o intemperanze. Ma soprattutto di Frank de Boer, l'olandese poco volante che inizierà la sua serie di ‘ultime spiagge' contro l'avversaria più complicata del girone, il Southampton dopo aver fallito i primi due tentativi.

Solo la vittoria – Nel Girone K, l'Inter veleggia a zero punti dopo due match, mestamente in fondo alla classifica, umiliata in Europa e con un cammino oramai compromesso. Giovedì sera, nello stesso San Siro spaccato in due con il Cagliari, ospiterà gli inglesi del Southampton che rappresentano sulla carta l'avversaria più difficile da affrontare. Unica speranza, vincere. Qualsiasi altro risultato condanna già il club a dover affrontare una prematura uscita dalle coppe con una classifica oramai irrecuperabile.

Caso Icardi – Frank de Boer lo sa e per questo, nella consueta vigilia prepartita, non si nasconde: uomo serio, professionista tosto, ha già dato dimostrazione di tenere in pugno il gruppo. Gli servirebbe ora un pizzico di fortuna e un po' d'aiuto: "I fatti esterni condizionano i rendimenti, Non dovrebbe accadere ma è così e tutti se lo devono ricordare in futuro: qui siamo come in Formula 1, si va al massimo se tutto è a posto. Quanto ci vorrà? Dipende dalla squadra, il gruppo sa ciò che deve fare, adesso è il momento di farlo e basta".

Capitolo esonero – Nessuna reprimenda, solamente una dura constatazione dei fatti. L'Inter oggi è un progetto a metà, le colpe ricadono sugli allenatori, i risultati mancano, il tempo pure, ma De Boer non ci sta: "Le pressioni su di me? Sono ovvie, ci saranno sempre. Anche quando ero all'Ajax. Io sto facendo del mio meglio, certo che le situazioni esterne sono state del tutto impreviste. Ma stiamo crescendo, devo ancora conoscere bene i singoli, è normale, ma come gruppo si sta andando nella stessa direzione".

Nessun mercato – Una direzione che impone la vittoria e, se tutto si raddrizzerà anche qualche intervento sul mercato: "Sono concentrato sul momento, non parlo di mercato. Mi piace il rapporto schietto che costruisco col gruppo non ciò che si dice attorno. Dobbiamo fare tesoro dei nostri errori, ma credo che sia solo una questione di tempo, il progetto è appena iniziato e la società lo sa

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