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Inchiesta FIFA, Platini: “Mi hanno trascinato nel fango”

Il presidente della UEFA attacca: “E’ in corso una vendetta verso di me. Sono come Icaro, appena mi avvicino al sole brucio”
A cura di Giuseppe Cozzolino
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Michel Platini attacca: il presidente della UEFA reagisce energicamente contro le accuse che gli sono state mosse nell'ambito dell'inchiesta che sta travolgendo la FIFA. Per lui, si parla di due milioni di franchi svizzeri (pari a poco meno di due milioni di euro) che Joseph Blatter gli avrebbe versato nel 2011: un'accusa che lo ha trascinato in pieno nell'inchiesta e nello scandalo. Ma Platini non ci sta: e nemmeno dopo la sospensione di tre mesi comminatagli sembra pronto a rinunciare alla candidatura per la presidenza della FIFA stessa.

"Questa storia è venuta fuori quando ho chiesto le dimissioni di Blatter e mi sono candidato", ha spiegato Platini, "io sono l'unico che possa garantire che la Fifa torni ad essere la casa del calcio, ma ogni volta che mi avvicino al sole, come Icaro, mi brucio. Mi hanno sospeso per tre mesi", ha aggiunto, "ma la cosa che mi infastidisce di più è che mi hanno messo nello stesso sacco come gli altri. Adesso spero che tutto questo si risolva rapidamente, non vorrei trovarmi nella stessa situazione di Bin Hammam che nel 2011 fu sospeso prima delle elezioni per la presidenza della Fifa e assolto troppo tardi, quando la rielezione di Blatter era cosa fatta".

Insomma, un complotto vero e proprio, secondo Platini. Che ha fornito anche la sua versione dei fatti contestati. Era il 1998, bisogna eleggere un nuovo presidente della FIFA, ed anche quella volta si faceva il suo nome come possibile successore di Blatter. "Ero a Singapore, Havelange voleva me presidente e Blatter segretario, ma a me non interessava. Due mesi dopo, Blatter mi voleva come consulente, e mi chiese quanto volessi. Dissi, "un milione", allora non c'era l'euro. Ma non sono un uomo avido", ha spiegato, "avevo fatto il presidente del Comitato organizzatore di Francia 1998 come volontario, mentre nel 1992 avevo rinunciato ad andare al Real Madrid dove mi offrivano un assegno dove potevo aggiungere gli zeri che volevo. Quando dissi a Blatter "un milione di quello che vuoi", l'ho messo nelle condizioni di scegliere quello che voleva darmi", ha concluso ancora Platini.

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