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Guarin a Murillo: picchia duro. Ma Higuain picchia più forte con 2 gol

Il calciatore sorpreso dalle telecamere a suggerire al compagno di squadra con un gesto eloquente quale trattamento riservare agli avversari. Mancini sbotta per il rosso a Nagatomo: “Callejon simulatore, primo fallo inesistente”.
A cura di Maurizio De Santis
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Guarin trattenuto da Hamsik, il colombiano pescato dalle telecamere mentre suggerisce a Murillo di picchiare duro sugli avversari.
Guarin trattenuto da Hamsik, il colombiano pescato dalle telecamere mentre suggerisce a Murillo di picchiare duro sugli avversari.

Picchia duro. Le squadre sono in campo, la partita nemmeno è iniziata. In campo non c'è Felipe Melo, che non fa troppi complimenti quando c'è da randellare nella tonnara del centrocampo, e allora ci pensa Guarin a recitare la parte del duro. Le telecamere fissano l'obiettivo su di lui che, nei pressi di Murillo, dà un consiglio al colombiano compagno di squadra anche in nazionale: sguardo truce, gesto eloquente, con la mano mima e lascia intendere con quale animo e intenzioni i nerazzurri sono scesi in campo al San Paolo. Picchia duro, gli dice, perché così a Higuain passa la voglia di far gol e magari se ne sta alla larga dall'area di rigore. E invece no, a picchiare duro è il Pipita che frusta la cattiveria (agonistica) dell'avversario: rete lampo, una scudisciata. E concede il bis nella ripresa quando, stretto nella morsa di Miranda e del centrale dei ‘cafeteros', li anticipa, ruba balla, li brucia sullo scatto e poi trafigge Handanovic con un diagonale perfetto che fa esplodere lo stadio. Picchia duro… Higuain.

Mancini schiuma rabbia, la sua Inter si ritrova in dieci alla fine del primo tempo per il ‘rosso' a Nagatomo: primo giallo per il (non) fallo su Callejon, che il tecnico definisce un simulatore per essere franato al semplice contatto col giapponese; poi arrivano seconda ammonizione ed espulsione per quell'entrata a corpo morto su Allan in fuga lungo la corsia laterale. "Era una partita molto aperta, rovinata da quell’episodio perché non esiste buttar fuori un giocatore così – ha ammesso Mancini a Mediaset Premium, spiegando le ragioni delle proteste rivolte a Orsato all'intervallo -. Ho solo detto all’arbitro che Nagatomo è stato espulso per un mezzo fallo, il secondo, perché in occasione del primo la simulazione di Callejon era evidente. Quell'espulsione ha cambiato la partita, in undici contro undici non avremmo perso. Anzi, forse avremmo vinto". Picchia duro, Mancini. Picchia duro la sua Inter contro i pali del Napoli, salvato anche dalla mano (de dios) di un grande Pepe Reina.

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