FIGC-Coni, incontro positivo Tavecchio-Malagò
Sta per cambiare davvero il mondo del pallone? Il tempo lo dirà, intanto però è il momento di parlare di ‘dieta' e di ridimensionamento per evitare che il calcio imploda su se stesso tra sprechi e costi sempre troppo elevati rispetto ai ricavi. E' stato questo l'argomento odierno nell'incontro tra Carlo Tavecchio neo contestato presidente federale e Giovanni Malagò il numero uno del Coni. Hanno parlato di soldi, finanze e casse da risanare. Attraverso la scelta di restringere i costi e promuovere iniziative e strutture volte a ottimizzare le entrate. Al termine della riunione è stata individuata una soluzione che potrebbe accontentare tutte le parti. Una decisione che verrà portata all'attenzione della prossima Giunta nazionale in programma il 18 novembre a Roma e successivamente al consiglio federale del 20 novembre.
Malagò-Tavecchio, stretta di mano. In un comunicato del Coni al termine dell'incontro fra il presidente Giovanni Malagò e il n.1 della Figc, Carlo Tavecchio, sulla questione dei tagli ai contributi del calcio, si intravede la luce alla fine del tunnel. Molti buoni propositi in un confronto che è durato circa due ore. "Recupereremo una cifra consistente" ha detto il presidente della Figc, Carlo Tavecchio, al termine della chiacchierata in tema di tagli al calcio. Il numero uno federale non si è sbilanciato sulle cifre visto che "stiamo valutando delle ipotesi di soluzione condivisa della questione, la soluzione la stiamo costruendo ancora adesso, ma c'è la disponibilità tra le due parti di arrivare a una soluzione finale facendo un po' di sacrifici e utilizzando delle risorse interne da ambo le parti, per poter agevolare le pressanti richieste iniziali".
Meno spese, più entrate. Andando nello specifico, al momento il taglio sarebbe di circa 22,5 milioni e non è da escludere neanche la possibilità di un differimento per presentare il budget del 2015, anche se Tavecchio spiega che non sarà l'unica soluzione che verrà adottata: "Ora ci troviamo di fronte a un'ipotesi dove si tolgono il 30 e rotti percento di un impegno già previsto a bilancio, il che non è una roba facile anche dal punto di vista di bilancio da sistemare. Differire significa sostenere noi l'onere e dilazionarlo, noi chiediamo invece dei sacrifici da parte del Coni e dei sacrifici nostri per rientrare nei conti".
Abodi, la B dev'essere a 20 squadre. Intanto, sempre nell'ottica di ridurre i costi, aumentare i ricavi anche attraverso l'ottimizzazione del prodotto calcio, è intervenuto in altra sede, il presidente della Lega di Serie B, Andrea Abodi che si è soffermato sulla questione di tagliare le partecipanti del campionato cadetto in concomitanza di un ridimensionamento anche della Serie A: "Non ci hanno ancora spiegato perchè non abbiamo potuto ridurre la serie B a 21 squadre. Ci hanno ordinato di ripristinare le 22 tre mesi fa, ma ancora non ci sono le motivazioni. Noi avevamo per il terzo anno bloccato i ripescaggi. Mi auguro al massimo tra tre stagioni di ritornare a 20 squadre"
