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Europa League, Inter, Mazzarri: “Prima troppi elogi, ora troppe critiche. Ma siamo forti”

Dopo la brutta sconfitta contro il Cagliari il tecnico nerazzurro deve affrontare a San Siro il Quarabag e le critiche. Eccessive, perché la squadra ha fin qui fatto bene sia in campionato che in coppa. Giovedì però attenzione agli infortunati: oltre a Kovacic c’è fuori metà difesa titolare.
A cura di Alessio Pediglieri
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Provare a riprendersi quello che il Cagliari ha tolto. Non solo dei punti ma anche un briciolo di autostima e di fiducia nei propri mezzi e riconsegnare a tecnico e tifosi la squadra che si era vista nelle prime giornate stagionali. Anche perché quel "senza palle" pronunciato dal tecnico livornese sul 4-1 dei sardi dovrebbe essere sufficiente a mettere in campo giovedì sera a San Siro l'orgoglio dei tempi migliori per permettere all'Europa League di essere la panacea dei mali recenti nerazzurri. L'avversario di turno non è irresistibile, il Quarabag, e si potrebbe prospettare davvero un'occasione d'oro per riemergere dalle proprie ceneri e rilanciarsi subito. Altrimenti si potrebbe aprire uno stato di crisi che sembrava essere stata fugata prima dell'estate.

Troppi elogi prima, troppe critiche ora. Nella conferenza-stampa della vigilia, Walter Mazzarri ha richiamato l'attenzione sulle troppe critiche ricevute negli ultimi giorni, così come subito dopo la sconfitta col Cagliari aveva sottolineato che troppe lodi facevano male ai giocatori. Insomma, oltre alla quadratura tattica in mezzo al campo c'è bisogno di equilibrio anche nel gestire le pressioni esterne sia nel bene che nel male: "Serve equilibrio nei giudizi. Domenica non era la vera Inter, non credo siamo quelli. Probabilmente non siamo nemmeno quelli che hanno vinto contro Atalanta e Sassuolo. Siamo una squadra ancora in costruzione. omani dovremo essere bravi a dimostrare che la sconfitta col Cagliari è stata solo un incidente di percorso – ha sottolineato Mazzarri – Spero che quella gara possa aiutarci a crescere per il futuro, ne abbiamo parlato. Potevamo limitare i danni e stringere i denti, provando a fare un secondo tempo diverso. Siamo tutti dispiaciuti per quello che è successo".

Infortuni e assenze pesanti. Il problema, oltre a ritrovare la fiducia, è l'alto numero di infortunati che obbligheranno il tecnico a fare scelte forzate. mezza difesa è out e sulla situazione infermeria, Mazzarri è abbastanza pessimista: "Spero di recuperare Kovacic già venerdì. Esterni? Solo Nagatomo e D'Ambrosio sono sani, gli altri due, come sapete, sono indisponibili. Poi c'è Obi, un giocatore che mi piace molto, che può fare anche il laterale sinistro. Difesa a quattro? Serve tempo per provare certe cose,  giocando ogni tre giorni è difficile. Per far passare una squadra da una difesa a tre ad una a quattro, bisogna lavorarci molto, si rischia di non far digerire ai ragazzi un cambiamento simile. E' fondamentale l'equilibrio di squadra"

Una sconfitta non fa dimenticare la crescita di inizio anno. La medicina comunque è una sola: ritrovare la via del successo subito anche perché quest'Inter non ha nessuna intenzione di ricadere negli errori del recente passato, fatto di sconfitte, polemiche e un'Europa sfuggita di mano. A inizio di stagione la squadra ha giocato bene, ha retto in difesa e ha prodotto risultati. Una sola sconfitta, seppur eclatante, non deve rovinare tutto. "Noi peggio dell'anno scorso? Le annate non sono mai confrontabili. Nel frattempo si è costruito un gruppo nuovo, si son fatte altre scelte. Siamo appena alla quinta giornata, lo ricordo a tutti. Nella scorsa stagione siamo partiti bene e poi abbiamo avuto una grossa flessione nella seconda parte.Per me anche quest'anno, senza quella partita nefasta col Cagliari, si stanno facendo delle ottime cose. In pochi giorni non può essere cambiato tutto. Guardo le ultime gare, a Palermo c'è stato un incidente individuale, fino al goal non avevamo subìto. Siamo partiti maluccio solo a Torino, col Sassuolo abbiamo fatto benissimo fin dal primo minuto. Quest'Inter, comunque, deve acquisire continuità. Per me la squadra ideale è quella che aggredisce, che gioca compatta

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