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De Laurentiis punge ancora Higuain: “Al Real faceva panchina”

Il patron del Napoli torna sull’addio del Pipita: “Al Real faceva panchina, lo pagai 38 milioni: non ho nulla da farmi perdonare”. DeLa parla del suo nuovo ruolo di capo marketing all’Eca: “Il marketing è liason tra fruitore e prodotto”.
A cura di Vito Lamorte
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Il Napoli è una delle pretendenti allo scudetto? Secondo Aurelio De Laurentiis ogni anno può essere quello buono. Il numero uno del club partenopeo, in lunga intervista rilasciata al Corriere della Sera, ha parlato di cinema, di politica e di calcio, oltre ad analizzare il suo nuovo ruolo nell'Eca.

"Sarà l'anno del Napoli? Ogni anno può esserlo". Questa la risposta del presidente azzurro che, pur senza sbilanciarsi, ha toccato due temi toccati importanti della sua reggenza del club: il, solito, caso Higuain e il nuovo ruolo all'Eca. De Laurentiis è stato nominato capo del Marketing and Communication Working Group, che si occuperà di strategie commerciali e di comunicazione dell'associazione dei club europei.

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DeLa: Higuain mia intuizione. Al Real faceva panchina

Il presidente del Napoli è tornato a parlare di Gonzalo Higuian, che lo scorso anno è stato venduto alla Juventus per 90 milioni di euro e nella sfida di Coppa Italia al San Paolo ha indicato proprio il patron come artefice del suo addio:

Non ho nulla da farmi perdonare da Higuain. Lui fu una mia intuizione. Al Real stava spesso in panchina, lo pagai 38 milioni. Napoli gli ha dato moltissimo, è una città che ha un grande bisogno di amare, autolesionista, incapace di vedere la verità. Sottomessa da secoli, sempre alla ricerca di un riscatto legato a qualcosa di impossibile; che diventa possibile con il calcio.

De Laurentiis: Marketing è liason tra fruitore e prodotto

Aurelio De Laurentiis si è soffermato anche sul suo nuovo ruolo di capo marketing all'Eca, associazione dei club europei, anche se la risposta è sembrata un po' criptica:

Il marketing per me è la liason tra il fruitore e il prodotto. Il mio committente è il pubblico. Il poeta ha la voce, il letterato la carta; il film è un’opera dell’ingegno che si realizza attraverso un processo industriale, cui lavorano centinaia di persone. Deve rispondere a regole di mercato. I film che mi sarebbe piaciuto fare non li avrebbe visti nessuno.

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