Cavani e Inler alle mani, il Napoli rischia di perdere il Matador
Walter Mazzarri ci ha (ri)messo la faccia anche questa volta. E ha preso una sberla, ma non dal Bologna. Quelle (i tre gol), forse, fanno anche meno male. Il graffio che aveva sul viso, palese anche durante le interviste, se l'è procurato nel tentativo di far da paciere tra Cavani e Inler che, dopo occhiatacce e discussioni in campo, hanno continuato l'alterco nel dopo gara. E sono quasi arrivati a contatto. Tensione salita alle stelle per la seconda sconfitta consecutiva, la penalizzazione in arrivo, la consapevolezza d'essere fuori dalla corsa scudetto e, di questo passo, anche dalla zona Champions. Il Napoli è una polveriera. Pure il Matador, così serafico quando parla di Gesù "come l'attaccante più forte", sembra aver perso la pazienza. E resistere alle tentazioni da mille e una notte che arrivano dagli sceicchi d'Europa è davvero difficile. Anzi, sarebbe proprio stufo di avere addosso la maglia di un club dall'orizzonte sportivo limitato da necessità di bilancio e politiche rigide di fair play. Legittime (da parte della Società) e al tempo stesso inconciliabili con le ambizioni del campione. Lui è un top player, in campo farebbe sfracelli sempre (e non è solo questione di bonus per numero di reti), ma attorno a se non ha una squadra all'altezza. E si vede. Il presidente Aurelio De Laurentiis ne ha fissato la clausola rescissoria per tempo: vedere soldi, dare cammello. Sicché tovarish Abramovich (Chelsea) oppure "caravan petrol" (di Paris Saint Germain o City) devono sborsare oltre 60 milioni di euro se vogliono a corte il talento uruguaiano, che non ha la genialità di uno Schiaffino ma è devastante nel suo ruolo di calciatore universale. E allora quel mezzo ceffone e il rossore sul viso di Mazzarri sono nulla rispetto alla possibilità che Cavani se ne vada da Napoli già a gennaio o a giugno. E' Un uppercut che ti stordisce e manda al tappeto. E' un graffio sul cuore. La fine di un sogno. Come sempre, quando l'amore si consuma e sul tavolo restano i conti da pagare.