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Catania, la sfida con l’Inter è confronto diretto per sognare l’Europa

Sotto l’Etna ci si prepara a battere l’Inter per volare in Europa. I 42 punti attuali dei siciliani sembrano andare stretti agli uomini di Maran che ora non si pongono più limiti. L’Europa non è più un sogno ma una concreta realtà da raggiungere a suon di vittorie. E un’Inter piena di infortuni e con mille problemi di formazione sembra l’avversario perfetto per spiccare il volo.
A cura di Alessio Pediglieri
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catania inter vale l'europa

La 27a giornata di campionato oramai alle porte con il big-match del venerdi sera tra Napoli e Juventus sarà per un weekend un vero e proprio campionato nel campionato. Tra le prime sette in classifica la sola Fiorentina non sarà infatti chiamata ad uno scontro diretto. I viola giocheranno a Verona contro il Chievo mentre tutte le prime della classe si confronteranno in scontri incrociati. Tra queste sfide, anche Catania-Inter sarà incredibilmente una partita che può valere l'Europa. Non solo per i nerazzurri alla caccia del terzo posto ma anche – e soprattutto – per gli etnei, oramai salvi e pronti a togliersi qualche grande soddisfazione.

Dalla favola alla realtà – Il Catania ha solo due punti in meno dall'Inter, veleggia saldamente in sesta posizione appaiato alla Fiorentina dell'ex Montella e con sole 5 lunghezze di ritardo da quel terzo posto che è conteso dalle grandi di sempre: Milan, Inter, Lazio. Incredibile? Per chi non conoscesse a fondo il mondo rossoazzurro potrebbe sorprendersi ma che a Catania oramai stiano pensando in grande da diverse stagioni non è certo una novità. Il presidente Pulvirenti è riuscito infatti a costruire un ambiente più che convinto dei propri mezzi, capace di progettare a breve e lungo termine delle stagioni in cui la salvezza appare sempre più come un obiettivo minimo e oramai assodato. Sembrava che il ‘top' fosse stato raggiunto nell'era Montella, quando Catania accolse con entusiasmo e a ragione l'Aeroplanino scartato dalla Roma. In quell'anno, la scorsa stagione, si gridò quasi al ‘miracolo' di un Catania forte, bravo e soprattutto bello da vedere. Poi, la scelta di Montella di affrontare nuove sfide, ringraziando una piazza che lo ha lanciato tra i migliori giovani allenatori in circolazione e un Catania che doveva ripartire. Da Maran. Altro allenatore non consono alle luci della ribalta, senza grandi precedenti di lustro, una scommessa ‘silenziosa' ma che ha ridato agli etnei le stesse soddisfazioni di un anno fa. E con qualcosa in più se proprio vogliamo dirlo. Il Catania di oggi – capace di tenersi anche i pezzi più pregiati nell'ultima sessione di mercato – ha 42 punti, 12 vittorie, 6 pareggi e 8 sconfitte in tabellino. Con un 9-2-2 nello score dei match al ‘Massimino' vera e propria roccaforte dove si è costruito un campionato vincente. Un fatto inimmaginabile solo tre anni fa, quando al giro di boa i rossazzurri di Nino Pulvirenti erano dati ormai per spacciati. E invece sappiamo tutti come è andata a finire. Una salvezza prodigiosa, grazie alla guida sapiente di Sinisa Mihajlovic e alle prodezze di Maxi Lopez. Poi l'era Montella, infine quella attuale. Dove il Catania – altro dato importante – è capolista della classifica parziale del girone di ritorno.

Inter, trasferta proibita? – Dunque, a Catania ci si gioca una fetta importante d'Europa. Gli etnei vogliono arrivarci e i numeri sono dalla loro parte per 90 minuti in cui l'Inter dovrà sudare le fatidiche sette camicie per non perdere l'ennesima sfida in trasferta. Il ‘Massimino' è quasi un campo inviolabile e poi pesa soprattutto il ‘mal di trasferta' interista. Gli uomini di Stramaccioni sono in crisi totale quando lasciano Milano: dal 3 novembre scorso, in trasferta ha racimolato solo un pareggio, contro la Roma, perdendo tutte le altre 6 trasferte. E subendo nelle ultime 4 gare fuori casa più di due gol ogni 90 minuti. Una Caporetto infinita che non sembra poter arrestarsi proprio sotto l'Etna dove il Catania vince da tre partite consecutive davanti ai propri tifosi. E' vero, un dato dovrebbe far impensierire i siciliani: sia con il Milan che con la Juventus (le altre due grandi pretendenti ai massimi risultati passati sotto l'Etna) i rossazzurri hanno perso. Ma sono state entrambe – non a caso – due sfide inasprite da fortissime polemiche arbitrali da cui, soprattutto nella sfida con i bianconeri, il Catania ne è uscito fortemente (e ingiustamente) penalizzato.

La carica di Pulvirenti – Adesso però il venticello è cambiato. Il Catania ci crede: "Vogliamo giocarcela" ha tuonato Pulvirenti. "E' meraviglioso essere lì e avere la possibilità di giocarci l’Europa. Viviamo questo momento, sia come società che come città, con grande entusiasmo". "Ai miei ragazzi ho chiesto di lottare per l’Europa" ha continuato il presidente etneo "dobbiamo farlo perché è un nostro dovere, non possiamo buttare al vento quello che abbiamo fatto finora, rilassarsi significherebbe perdere la credibilità che ci siamo costruiti. Dobbiamo lottare e lo faremo a cominciare dalla partita contro l’Inter, per noi una sfida affascinante". Entusiasmo a mille con Maran pronto a mettere in campo una formazione altamente competitiva malgrado le assenze. Legrottaglie è stato fermato per l'espulsione di domenica scorsa, mancheranno anche il difensore Bellusci, squalificato per un turno, gli infortunati Almiron e Barrientos. Rientrerà però dalla squalifica Biagianti e Maran potrà contare anche su Edgar Çani, l'attaccante albanese che da ieri è un tesserato del Catania.

I dolori del giovane Stramaccioni – In casa Inter, le ferite al contrario continuano a far male. La stagione nerazzurra appare quasi compromessa e ogni sfida sembra sempre quella decisiva per capire come finirà l'anno: fallimento o successo. Visto che piove sempre sul bagnato, poi, i problemi non mancano. Senza Milito, la società ha provato a tesserare uno svincolato come John Carew fuori forma e stoppato dai test medici. Ci ha riprovato con un altro low-cost come Van Nistelrooy che però ha dato un doppio ‘no' alla richiesta nerazzurra (15 mesi di contratto) lasciando Stramaccioni con seri problemi offensivi. Anche perchè le alternative non ci sono anche in altri punti del campo. Essendosi fermato per un infortunio grave al menisco, anche Yuto Nagatomo è out mettendo in ambasce ancor più le fasce, vero tallone d'Achille di un'Inter che non spinge e fatica a difendersi davanti agli urti avversari. Sarà una sfida diretta per l'Europa e i presupposti fan pensare che in Sicilia domenica sera si possa brindare all'ennesimo risultato positivo. Che vorrebbe dire oggi superare in classifica l'Inter e domani puntare dritti dritti verso l'Europa delle grandi. Un sogno. Anzi, una realtà. Splendida realtà.

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