Cuccureddu: “La Juve di oggi è forte, quella del San Mamés indimenticabile!” (INTERVISTA/FOTO)
Tu chiamale, se vuoi, emozioni bianconere – C'è chi si lamenta per uno stadio scomodo ed inadeguato (e vorrebbe, a tutti i costi, costruirne uno nuovo) e c'è chi piange, nel vero senso della parola, per la demolizione di quello "vecchio". E' successo a Londra, per il mitico "Highbury", sta succedendo a Bilbao, in Spagna, per la chiusura del "San Mamés": quello che, da tutti i tifosi dell'Athletic viene chiamato la "Catedral". La storia della Juventus, in Europa, cominciò proprio da quello stadio. Erano i primi anni di Giovanni Trapattoni in panchina, era la squadra del compianto Scirea e del capitano Dino Zoff. Con il numero 2, stampato sulla maglia (quando ancora si andava dall'1 all'11, senza quegli assurdi 99 o 85 sulle spalle), scese in campo Antonello Cuccureddu: roccioso difensore che, per la vecchia signora, sudò più di 300 magliette, segnando ben 26 reti. Alla vigilia della festa bianconera, per il secondo scudetto consecutivo, lo abbiamo raggiunto telefonicamente per ricordare la notte del "San Mamès", in attesa della notte di domenica prossima quando, Palermo permettendo, scatterà il "party" di Antonio Conte e dei suoi ragazzi.