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Alberigo Evani e il pronostico di un rossonero che ha battuto il Barcellona

Quattro chiacchiere con Alberigo “Bubu” Evani: oggi selezionatore azzurro, ieri pedina fondamentale dei successi rossoneri. Come quella volta che, con un suo gol, fece piangere Johan Cruijff.
A cura di Alberto Pucci
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Alberigo Evani

Lo chiamavano tutti "Bubu", proprio come l'amico timido dell'Orso Yoghi. Non è dato a sapersi se il soprannome gli andasse a genio. Di certo, lui piaceva a tutti per quel suo modo di stare in campo e di mettersi a disposizione della squadra. Alberigo Evani, classe 1963, è stato una bandiera del Milan. Prima della rivoluzione Sacchiana e durante la "dittatura" del tecnico di Fusignano, Evani ha condiviso gioie e dolori rossoneri, lasciando un segno indelebile del suo passaggio. Anche lui, come molti altri, è stato protagonista di un Milan-Barcellona di molti anni fa e, anche lui, ha fatto piangere Johan Cruijff e l'intera squadra blaugrana. Oggi è selezionatore dell'Italia Under 18 e Under 19.

7 Dicembre 1989: A San Siro va in scena il ritorno della Super Coppa europea contro il Barcellona di Koeman e Michael Laudrup. Al decimo del secondo tempo, il tuo sinistro va ad insaccarsi proprio sotto la Curva Sud. Ti emozioni ancora al ricordo di quel gol-vittoria?

“ Il Milan deve sfruttare gli spazi che concede il Barcellona: i blaugrana diventano vulnerabili quando si sbilanciano in avanti ”
Franco Baresi

Beh, ovviamente, conservo bei ricordi. A dire la verità, non soltanto di quella gara ma di tutto quel periodo rossonero. Quel Barcellona era uno squadrone e con Cruijff in panchina avevano già ottenuto grandi successi. Noi, nonostante qualche giocatore indisponibile, riuscimmo a vincere, dopo la buona partita dell'andata dove avevamo pareggiato. A San Siro, sarebbe bastato uno 0 a 0 ma poi arrivò la mia punizione…

Questa sera, a distanza di anni, si replica la sfida. Quante chance dai al tuo Milan?

A mio avviso, nonostante parta leggermente favorito il Barcellona, il Milan ha le sue chance. Gli spagnoli sono una squadra di grandi campioni, ma devo dire che anche i rossoneri non sono da meno. Il Milan ha giocatori in grado di dar fastidio alla squadra di Guardiola che, in difesa, potrebbe avere qualche problema. Penso, ovviamente, alla forza di Ibrahimovic e agli inserimenti di Robinho, Nocerino e Boateng.

A Milanello c'è un pò di preoccupazione per l'assenza di Thiago Silva. Un forfait che ricorda da vicino quello di Baresi ad Atene nel 1994. Vorrei una risposta da allenatore: come si può fare per far scender in campo la squadra senza che si faccia prendere dalla paura?

Solitamente, la consapevolezza della tua forza è lo stimolo maggiore per farti vincere la paura. Poi, ovviamente, un gioco consolidato ed un gruppo unito, potrebbero fare il resto. E' come quando vai a scuola: la paura ti viene quando non sei preparato. Se hai studiato, a scuola ci vai tranquillamente. Credo che il Milan, nonostante la mancanza di Thiago Silva, il giocatore più forte al mondo nel suo ruolo, abbia una buona organizzazione difensiva in grado di resistere alle giocate di Messi e compagni.

Zlatan Ibrahimovic

Pensi che possa essere la serata di Zlatan Ibrahimovic?

Potrebbe. E' un giocatore completamente diverso dall'argentino ma è l'unico che, con le palle lunghe, potrebbe creare problemi alla difesa avversaria, specialmente nel gico aereo, visto che loro, in difesa, concedono centimetri. Ibrahimovic sta molto bene, ha entusiamo e motivazioni. Secondo me verrà fuori una bella partita e, ripeto, non vedo il Milan sconfitto in partenza.

Cesare Prandelli

Come procede la preparazione della nazionale Under 17 e Under 19 e come giudichi il lavoro di Cesare Prandelli con la Nazionale maggiore?

Il nostro lavoro, in realtà, è cominciato l'anno scorso con l'arrivo di Arrigo Sacchi che ha portato un pò di cambiamenti: dagli allenatori, fino al modo di concepire il calcio e di trasmetterlo ai ragazzi. Stiamo migliorando e l'amichevole di oggi, contro la Turchia, ci servirà per prepararci al meglio per la qualificazione europea Under 19 contro la Spagna, che si giocherà in Maggio. I ragazzi stanno migliorando e sono soddisfatto del gruppo che sta crescendo: ci sono dei ragazzi molto interessanti che, se miglioreranno, potranno avere anche un grande futuro. Prandelli, come d'altronde Ciro Ferrara con l'Under 21, sta facendo un ottimo lavoro e credo che anche la nazionale maggiore stia migliorando tanto. Cesare ha creato un'ambiente ed uno spirito di gruppo che mi lascia fiducioso per gli Europei.

Arrigo Sacchi e Daniele Massaro

Tra tutti gli allenatori che hai avuto e conosciuto, in tutta la tua carriera, qual'è quello a cui ti ispiri?

Quello che mi ha dato di più è stato senz'altro mister Sacchi, che ha avuto il merito di portare una nuova mentalità nel calcio. Lavorando con lui, cerchiamo di trasferire ai ragazzi quel tipo di gioco, anche se non è facile poichè li vediamo poco ed il tempo non è mai abbastanza. Ci stiamo provando e qualche risultato comincia a vedersi.

Sacchi è sempre il solito "martello"?

Direi proprio di si (ride). Se non fosse stato così, non avrebbe avuto la carriera che tutti conosciamo.

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