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“Zingaro di m…”. Insulti razzisti a Pjanic e lui esulta mimando la lettera m con la mano

Miralem Pjanin ha risposto agli insulti della Curva del Brescia (“Zingaro di m…) – altrettanto gravi come i cori razzisti – sul campo prima segnando la rete che ha regalato la vittoria ai bianconeri poi voltandosi verso i tifosi di casa ed esultando in maniera polemica: ha mostrato la mano a mo’ di lettera M… l’iniziale del suo nome messa in calce alla partita, al risultato.
A cura di Maurizio De Santis
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Zingaro di merda. È l'insulto rivolto a Miralem Pjanic, centrocampista bosniaco della Juventus. A quell'offesa – altrettanto grave come i cori razzisti – ha risposto sul campo prima segnando la rete che ha regalato la vittoria ai bianconeri poi voltandosi verso i tifosi del Brescia ed esultando in maniera polemica. S'è girato verso quella porzione di stadio (la Curva che lo aveva messo nel mirino), ha urlato la propria rabbia e mostrato la mano a mo' di lettera M… l'iniziale del suo nome messa in calce alla partita, al risultato, a quel tiro che non ha lasciato scampo a Joronen e riportato la ‘vecchia signora' in cima alla classifica nell'attesa di conoscere l'esito di Inter-Lazio. Quella rete ha spazzato via tutto, anche il timore del risultato beffa e di una prestazione che non è stata eccezionale. A fine gara, l'ex romanista mette da parte le brutture piovute dagli spalti e ragiona solo sul match.

Per il gioco di Sarri ci vuole pazienza – ha ammesso a DAZN -. Per quanto riguarda possiamo solo continuare a lavorare. L'obiettivo è sempre lo stesso: puntare a vincere tutto. Giocare a Brescia non è facile ma abbiamo meritato la vittoria. Dovevamo fare qualche gol in più perché è rischioso tenere le partite aperte.

Da Koulibaly a Pjanic, la lunga scia d'intolleranza negli stadi italiani

Quanto accaduto a Miralem Pjanic è l'ennesimo episodio di intolleranza che avviene negli stadi italiani: Kalidou Koulibaly nella scorsa stagione a San Siro, Romelu Lukaku alla seconda giornata a Cagliari (ma era accaduto anche con Moise Kean quando vestiva la maglia della Juventus), Franck Kessié a Verona e più di recente Dalbert contro l'Atalanta sono alcuni dei precedenti biasimevoli che alimentano la preoccupazione per il clima malsano che c'è all'interno degli impianti. Altro che Belpaese e brava gente.

Il monito del presidente Fifa, Gianni Infantino

Il problema esiste, è chiaro ed evidente come sottolineato dallo stesso presidente della Fifa, Gianni Infantino, dal palco del Teatro La Scala di Milano in occasione della cerimonia The Best Fifa Awards 2019.

Il razzismo è un problema in Italia, come in altre parti del mondo. Dovrebbe essere un Paese moderno, civile, educato e invece… Penso che ci si stia muovendo in una direzione sbagliata,ò bisogna lottare e condannare questi atteggiamenti

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