Zanetti ritorna sul ’98: ma adesso fa i complimenti alla Juve
Il vicepresidente dell'Inter nel 1998 era in campo, con la maglia numero 4, ma non vinceva. C'era Ronaldo in squadra, Gigi Simoni in panchina, una formazione costituita da compagni di prim'ordine, ma i risultati – in Italia – non arrivavano. Complice lo strapotere Juventus, in campo con i bianconeri che mietevano successo e fuori – alla bisogna – a condizionare il palazzo del calcio. Almeno per il pensiero soprattutto nerazzurro che ha sempre costruito una propria teoria sul perché non arrivassero le vittorie sperate.

E sull'argomento è tornato ancora, l'attuale vice presidente dell'Inter targata Suning. Il Tractor, Javier Zanetti, autentica icona vivente del mondo interista. Alla vigilia della sfida tra Juventus e Napoli che si disputerà domenica sera allo Stadium bianconero, l'ex difensore nerazzurro torna a parlare del passato e guarda al presente. Nella mente sempre e solo la Juventus, quasi una ossessione.
Per Zanetti, oggi, la Juventus – al pari del Napoli – merita di giocarsi l'ennesimo tricolore ma in passato non è stato così. Soprattutto nell'anno di grazia 1998, nella stagione in cui Iuliano affrontò Ronaldo in area di rigore, affondandolo in un contatto che ancor oggi – a distanza di 20 anni – divide ancora l'Italia del pallone: rigore o non rigore?
Fatto sta, che Zanetti – dall'alto della posizione che oggi occupa – non smette di tornare, appena può, sull'argomento: "Simoni per noi era come un padre, tutti noi lo amavamo. Aveva costruito una squadra molto forte e con lui ci sentivamo come in famiglia. Mi spiace non aver vinto lo scudetto del ’98 ma dopo anni abbiamo capito perché non ce l’abbiamo fatta.
Le cose, oggi sono differenti: l'Inter lotta per un posto in Champions League, la Juventus col Napoli per lo scudetto 2018. Un obiettivo che entrambi meritano. Per Zanetti sia i bianconeri che i partenopei sono all'altezza dell'obiettivo prefissato: "Juve e Napoli meritano di lottare assieme fino al termine della stagione. Sono stati gli unici ada vere continuità. Chi vincerà il titolo? La squadra che saprà gestire meglio pressione, concentrazione e sentimenti". Non come nel '98 quando lasciarono spazio agli interessi