Zamparini: “Esonerare Pioli fu un errore, mi mangio ancora il cappello”

Stefano Pioli è il principale artefice della superlativa stagione della Lazio. La formazione capitolina grazie all'ottavo successo consecutivo contro l'Empoli ha conquistato il secondo posto in Serie alle spalle della capolista Juve, prossima avversaria, superando i cugini della Roma bloccati a Torino. Una squadra che vince e convince facendo del collettivo il suo punto di forza, impreziosito da individualità importanti come quella di Felipe Anderson. Il tecnico biancoceleste approdato alla corte di Lotito nella scorsa estate in punta di piedi, raccoglie solo consensi per il lavoro svolto finora che ha portato la Lazio anche in finale di Coppa Italia. E non possono che aumentare i rimpianti di chi non ha creduto in Pioli in passato, pensando di rimuoverlo dal suo incarico con larghissimo anticipo senza dargli la possibilità di lavorare con serenità. Maurizio Zamparini il 31 agosto 2011 decise infatti di esonerare Pioli, assunto solamente 2 mesi prima dopo l'eliminazione a sorpresa nel terzo turno preliminare di Europa League per mano degli svizzeri del Thun.

Zamparini pentito per l'addio a Pioli. Una scelta clamorosa quella del presidente vero e proprio esperto in esoneri che fece molto discutere e che a distanza di anni lo stesso numero uno siciliano ha rivelato di non aver metabolizzato. Zamparini infatti è tornato a parlare del suo ex allenatore, non nascondendo il suo pentimento per la scelta di mandarlo a casa sostituendolo con Devis Mangia: "Pioli? Il suo licenziamento fu un mio errore. Mi sto ancora mangiando il cappello, per non dire altro. In quel momento non c'erano le condizioni tecnico-tattiche per farlo rimanere. In ogni caso, Pioli resta per me una grandissima persona, un tecnico che merita tanta fortuna e che sta facendo benissimo sulla panchina della Lazio".