Zaccardo, l’effetto domino e le suggestioni del mercato del Milan

Il lavoro di Adriano e l'importanza di Zac – Ormai i tifosi del Milan dovrebbero saperlo: star dietro ai "rumors" e a tutte le reali operazioni di mercato rossonero, è lavoro difficile, dispendioso e poco salutare per il fisico. Seguire le mosse di Galliani & co., vuol dire infatti vincere in automatico un viaggio in farmacia, alla ricerca del miglior analgesico e antiacido. Che si tratti del "top player" o di un giocatore di "seconda fascia", l'effetto montagna russa è praticamente sicuro: un giorno l'arrivo è vicino, il giorno dopo viene tutto smentito categoricamente. E' così da anni, e sarà così fino alla fine di questa sessione di mercato. Uno strazio per i tifosi che "presi" dell'eventuale arrivo di Kakà, dalle voci su Balotelli, dai continui ammiccamenti a Drogba e dalle suggestioni legate al ritorno di Beckham, si sono visti recapitare Cristian Zaccardo, ex campione del mondo e difensore dal sicuro rendimento. Un buon rincalzo, ma lontano dall'incipit societario relativo ai giovani e non propriamente il regalo che tutti i fans rossoneri aspettavano. Lo "Zac" ex Parma, però, certificata la sua utilità e duttilità difensiva, avrà anche un'importanza fondamentale nelle prossime ore di mercato milanista: il suo arrivo, infatti, libererà probabilmente Abate e Antonini che, una volta venduti in Russia, faranno incassare alla società quei soldi necessari per tentare gli assalti finali ai "big" di cui sopra. Un domino a tinte rossonere che potrebbe regalare sorprese fino all'ultima ora di mercato.
Parole come fumo negli occhi – Galliani, da buon intenditore, sta aspettando il momento giusto. E' sempre lì, l'amministratore delegato rossonero. Come l'indimenticato Pippo Inzaghi, ama giocare sul filo del fuorigioco. Ama arrivare all'ultimo, infastidire l'interlocutore con continue operazioni di disturbo, prenderlo per la gola e convincerlo con attese estenuanti. Raramente è tornato a casa a mani vuote, anzi: spesso ha vinto (e alla grande) portando a Milano con poco e niente, e sul fil di sirena, grandi giocatori. Tanta resa, poca spesa: questo il motto vincente del braccio destro di Berlusconi. Un "modus operandi" che riempie di gioia i giornalisti, un pò meno i tifosi che mostrano nervosismo per i continui cambiamenti e ripensamenti e per quei proclami presidenziali che, in questi giorni di mercato, hanno accompagnato "day by day" le mosse dell'ad rossonero. Dichiarazioni necessarie e "tattiche" per arrivare all'obiettivo. Giochi di parole, dalla famosa "Mela marcia" fino al "Kakà o Balo? Nessuno dei due", passando dal "Sogno il ritorno di Kakà", utili per confondere le idee ai vari Florentino Perez della situazione ma, purtroppo, deleterie per il popolo del Diavolo che, spesso, non capisce e non sa che, tutto questo campionario infinito di parole, altro non è che un "mezzo" per aprire del tutto, porte che sembrano socchiuse. Basta riavvolgere il nastro per rendersi conto di tutto questo. La famosa "uscita" di Berlusconi, "Nesta, se pò minga", rimane la miglior testimonianza di quanto appena scritto: dalla dichiarazione del presidente, all'arrivo del forte difensore, passarono solo 48 ore. Meditate gente!
Gli ultimi giorni – Aspettiamoci, dunque, un'altra settimana di passione. Altri sei giorni dove tutti i mezzi di comunicazione sforneranno notizie e contronotizie a getto continuo. Cio che pare certo è che il Milan, tenterà fino all'ultimo di arrivare ad un grande campione…magari anche due. Non può, evidentemente, finire quì il mercato della società di Via Turati. Non possono bastare gli arrivi di Zaccardo e Saponara (peraltro da giugno), per accontentare Massimiliano Allegri. Ci saranno degli acquisti per la prossima stagione (Salamon del Brescia e Jorginho del Verona, su tutti) e, probabilmente, dei colpi "last minute" con i quali si cercherà di rinforzare la squadra e renderla un pochino più presentabile al cospetto di sua maestà Leo Messi. Kakà, Drogba e Balotelli (in ordine di fattibilità), rimangono le tre strade più percorribili. Per "Riccardino", trovato il modo di risparmiare sullo stipendio, il Milan continuerà fino all'ultimo a lavorare ai fianchi l'amico Florentino: un'operazione difficile, come ha dichiarato Galliani, che "fa leva" sulla voglia del Real, nonostante il parere contrario dei fiscalisti, di togliersi dalle spalle la busta paga a due cifre del brasiliano. Servirà, comunque, un piccolo/grande anticipo per portarsi a casa la fuoriserie. Il Milan potrà sborsarlo? I soldi arriveranno dalle cessioni di Abate e Antonini? L'affare Drogba, invece, non necessita di anticipi (è stata richiesta la rescissione al club cinese) ma di uno stipendio fuori dai parametri rossoneri: condizione che spaventa il club, anche per la carta d'identità dell'ex Chelsea. Escluso Didier, rimane Mario. Per Balotelli, se vogliamo, la questione è più semplice: mettendo sul piatto 25 milioni, l'affare si può concludere. Semplice per i "Citizens", un pò meno per Mancini che, nelle ultime ore, ha dichiarato "Mario resta qui" e soprattutto per il Milan che non vorrebbe tirar fuori tutti quei soldi. Come chiosa Galliani: "Per il mercato c'è tempo fino al 31 Gennaio". Avere fiducia, anche se è difficile, pare necessario.