Youth League, scandalo gol fantasma: Valencia eliminato dal Chelsea

Grave episodio nella Youth League, la competizione giovanile equivalente della Champions League europea: nel match valido per gli ottavi di finale disputato tra Valencia e Chelsea, un gol fantasma non concesso alla squadra spagnola è costato l'eliminazione per mano del club inglese. E la protesta, soprattutto in Spagna, monta soprattutto contro la decisione di non introdurre la tecnologia a tutti i livelli, che scongiurerebbe (o almeno limiterebbe di molto) il pericolo dei gol fantasma.
La gara, secca, si è disputata in casa del Chelsea ed era terminata per 1-1: dopo il vantaggio dei giovani Blues con Jay Da Silva al 44′ e pareggio degli ospiti spagnoli un minuto dopo con un calcio di rigore trasformato da Carlos Soler. Gara nervosa: ben sette gli ammoniti (quattro per il Chelsea, tre per il Valencia), con gli ospiti che al minuto 83 ottengono un altro calcio di rigore: ma dagli undici metri, Ismael Martinez Muela sbaglia e così finisce 1-1. Non ci sono supplementari, e si passa direttamente ai rigori, dove però accade l'irreparabile.
Il Chelsea segna la prima rete con Colkett, mentre il Valencia sbaglia con Gil: palla che, a velocità normale, sembra centrare il palo e rimbalzare via dalla porta. Ma in realtà la sfera si era insaccata alle spalle di Collins per poi uscire fuori: a nulla valgono le proteste del Valencia, l'arbitro elvetico Jaccottet non convalida la rete e fa continuare la serie. Non sbaglierà più nessuno, né per il Chelsea né per il Valencia, che così viene eliminato per questo errore (palese) dell'arbitro svizzero.
Lo stesso Chelsea ha ammesso l'errore arbitrale: "Le immagini televisive mostrano che il primo tiro del Valencia durante i rigori aveva superato la linea di porta, ma non è stato assegnato dagli arbitri". Magra consolazione per i giovani calciatori del Valencia, eliminati con un'autentica beffa dalla Youth League. Un episodio che farà sicuramente discutere a lungo. E che potrebbe avere lunghe ripercussioni, soprattutto nell'eterna diatriba sull'uso della tecnologia durante le partite.