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Wilshere: “Quando mio figlio si è ammalato ho pensato di lasciare il calcio”

Jack Wilshere ha rivelato che qualche anno il suo primo figlio, Archie, è stato molto male. Fortunatamente il piccolo ce l’ha fatta e oggi sta bene. L’ex Arsenal ha voluto ringraziare Wenger, che a quel tempo lo aiutò, e ha rivelato di aver pensato al ritiro. Oggi a 27 anni Wilshere vuole ritornare a giocare con il West Ham, per fare felici anche la figlia Delilah.
A cura di Alessio Morra
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Quando Jack Wilshere è entrato sul palcoscenico del grande calcio inglese e internazionale tutti gli hanno predetto una carriera luminosa. Al netto di qualche trofeo vinto, in tanti anni con l’Arsenal e parecchie apparizioni con la nazionale inglese si può dire che il centrocampista non ha mantenuto le attese. I tanti problemi fisici non lo hanno aiutato, una gestione non proprio impeccabile della vita privata va pure messa a verbale. Ma il calciatore, che oggi è in forza al West Ham, ha raccontato di aver avuto, qualche anno fa, un enorme problema, il peggiore per un genitore. Perché il figlio Archie ha rischiato la vita.

La malattia del figlio di Wilshere

Nell’intervista a ‘Athlete’s Stance’ il centrocampista ha raccontato di quando vide il figlio con le convulsioni. per la prima volta. Tutta la sua vita in quel momento cambiò. Il calcio, che era sempre stata la priorità, passo ampiamente in secondo piano. Sono state tante le notti in cui Wilshere non ha dormito:

Stavo cercando di recuperare da un lungo infortunio quando, all’improvviso, ho visto mio figlio di quattro anni sul pavimento con le convulsioni. Il calcio ad un tratto è uscito dalla mia mente, ho persino detto a mia moglie che non avrei potuto continuare. Gli ospedali erano ormai il mio nuovo mondo, la notte non riuscivo più a dormire perché le crisi di Archie arrivavano sempre di notte.

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Il bel gesto di Wenger

Sapeva bene che in quei momenti la sua carriera avrebbe potuto facilmente prendere una brutta piega Wilshere. L’inglese che ha avuto seri problemi fisici, ha rivelato che fondamentale in quel periodo fu Arsene Wenger, suo allenatore all’Arsenal, che gli ha lasciato tutto il tempo per stare con la sua famiglia:

La riabilitazione non mi interessava perché il mio pensiero principale era lui. Sarebbe potuta essere la fine della mia carriera, invece Wenger mi ha aiutato. Mi ha detto ‘pensa a tuo figlio e prenditi tutto il tempo che devi'. Un gesto bellissimo.

Archie, il figlio di Wilshere, sta bene

La malattia del figlio ha cambiato la vita di Wilshere, che adesso vuole rimettersi in forma e spera di farsi trovare pronto quando ritornerà la Premier League. Il centrocampista ventisettenne vuole tornare perché il piccolo Archie e la sorellina Delilah vogliono fare il tifo per il loro papà:

Mi ha cambiato il modo di vedere la vita, perché capisci che può succederti di tutto. Per fortuna adesso Archie sta bene, mi chiede spesso quando tornerò in campo. Lo voglio fare per me stesso, per lui e per mia figlia più piccola, che non mi ha ancora mai visto giocare.

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