Willmott, che sogno: da magazziniere del supermercato alla sfida col City di Guardiola
In Inghilterra la FA Cup è una competizione seria, importante e prestigiosa. Al contrario di come possa essere considerata in altri top campionati europei come la nostra Coppa Italia ad esempio. Nel contesto inglese infatti, le sfide tra squadre di periferie e club affermati, sono dei veri e propri appuntamenti fissi per i vari tifosi che non possono vedere i grandi campioni da vicino per via dell’enorme divario di categoria. Di favole in cui squadre meno accreditate riuscivano a battere i vari top club inglesi, ormai siamo ben abituati, ma di calciatori che dal nulla diventano delle star, quello si che è anormale. Ed ecco che allora ci sorprendiamo nuovamente di fronte alla scalata nel calcio professionistico di Robbie Willmott. Non vi dice niente? Ovvio. Lui è uno dei centrocampisti offensivi del Newport County, squadra che milita nella League Two inglese (la nostra Serie C) capace di eliminare, due giorni fa, il Middlesbrough dalla FA Cup. Il risultato finale è stato di 2-0 e proprio Robbie ha realizzato il primo gol. Niente di male, se non fosse che Willmott, fino a qualche mese prima, lavorasse nei magazzini Tesco, la più grande catena di supermercati inglesi. E grazie al suo gol, tra qualche settimana, ora affronterà il Manchester City di Guardiola.
Una carriera tra alti e bassi, nell’anonimato
Non sentirete parlare di Robbie Willmott nei pub inglesi o nelle trasmissioni sportive in cui gli ex calciatori professionisti si ‘travestono’ da opinionisti valutando il gioco di una squadra o di un calciatore. Willmott è solo un ragazzo che a 28 anni ha ritrovato la voglia di correre in un rettangolo verde, quello che nel 2015 gli ha girato le spalle ma che gli ha poi voluto regalare un’altra possibilità, la più importante. Robbie nasce nel 1990 ad Harlow, una new town della contea del Essex nella regione est del Regno Unito che conta poco più di 77mila abitanti.
Un talento promettente e una punta che dimostra subito di avere la stoffa dopo essersi trasferito da Cambridge a Luton, dove ha giocato con Andre Gray. E le cose sembravano andare sempre per il meglio quando si è trasferito a Newport nel 2013, aiutando gli Exiles nella Football League e arrivando in League Two. Sembrava l’inizio di un sogno per un ragazzo che ha amato il calcio fin da subito.
Dal Luton alla promozione col Newport
Uno che in più di 200 presenze in carriera tra Eastleigh, Cambridge, Luton e appunto Newport County, ha messo a segno 25 gol. Di lui se n’è parlato un gran bene soprattutto nella stagione 2011/2012 quando con il Luton, in un solo campionato, realizzò ben 8 reti. Per lui cominciarono ad arrivare richieste da parte di squadre di Championship e Premier League, ma furono più che altro dei sondaggi, delle segnalazioni che però non portarono mai a nulla di concreto.
E allora sotto a lavorare e rimettersi nuovamente sulla via che aveva intrapreso con ottimi risultati. Quindi il trasferimento al Newport nel 2013 che aiutò a far promuovere in League Two con un bottino di 6 reti personali. Grinta, carattere e quel pizzico di malizia che non fa mai male per un giocatore che ha sempre preteso tanto da lui e questo si vedeva in campo.
Estate 2015: la prima svolta della vita
La sua vita sembrava andare a gonfie vele, ma nel calcio si sa, tutto può accadere. Anche che a ridosso della stagione 2015/2016 il Newport County, per ragioni ancora oscure, decidesse di non puntare su di lui per il nuovo progetto di squadra. Un momento difficile per Willmott che si è dovuto rimboccare le maniche e ripartire altrove. Ad accoglierlo c’è stato subito l’Eastleigh, un club che milita nell’equivalente dell’Eccellenza italiana.
Un modo come un altro per tornare a giocare a calcio ma forse Robbie non aveva così tanti stimoli come un tempo. Quella stagione si concluse così con una sola presenza in campionato e nulla più. Anonimo, come sarà anonima l’annata successiva, 2016/2017, in cui resta senza squadra a caccia di una nuova dimensione e forse anche di un proprio io. Sembrava la fine e invece non era che solo l’inizio.
Il padre lo convinse a trovarsi un lavoro al supermercato
Nei momenti di crisi, spesso sono sempre i genitori ad aprire gli occhi ai propri figli. Ed è accaduto proprio questo al triste Robbie che in un attimo, ha colto al volo il consiglio di suo padre: trovarsi un lavoro part-time in attesa che il calcio riuscisse a dargli di nuovo la gioia che lui cercava. E così accettò il lavoro proprio da suo papà, andando a lavorare per uno dei supermercati della grande catena Tesco. Suo padre infatti era uno dei manager del supermercato.
Come lavoro faceva il magazziniere ma Robbie (“Era uno shock alzarmi alle 5.15 del mattino”- disse in un’intervista), tra un turno di lavoro e l’altro, non abbandonava mai il pensiero di tornare in campo e realizzare di nuovo gol come un tempo. E così spesso si portava dietro il kit d’allenamento, le scarpe, per correre e tenersi in forma. Il tutto in una situazione di totale comfort fin quando arriva la svolta tanto attesa. Il Newport County lo richiamò, lui inizialmente tentenna, ma poi la voglia di tornare in campo e rimettersi in gioco era troppo grande e così ritornò nuovamente in pista.
Il gol al Middlesbrough sognando la sfida al City di Guardiola
Ritornò in campo nell’ottobre del 2017 battendo il Leeds risultando anche l’uomo partita. Fu il padre a comunicarglielo la sera dopo la partita. Il suo contatto Twitter nel frattempo era letteralmente andato in tilt. Ma non aveva ancora visto nulla dato che a gennaio 2018 poi, ha dovuto affrontare il Tottenham in FA Cup. Una sfida fantastica per uno che tifa Arsenal. Ma il Newport fu battuto e così eccoci alla stagione attuale. Il Newport County, dopo aver battuto il Leicester il 6 gennaio e il Middlesbrough 2-0 due giorni fa nella sfida di ritorno (dopo l’1-1 dell’andata) ora dovranno affrontare il Manchester City.
Willmott si troverà di fronte Guardiola, un maestro, il guru del calcio moderno. Un sogno per uno che fino a qualche mese prima, sistemava gli scaffali di un supermercato sperando che prima o poi qualcosa potesse cambiare nella sua vita. Questa è la sua grande chance ed è soprattutto la dimostrazione che arrendersi è solo l’unica arma dei codardi.