Wes Morgan, da ‘ciccione depresso’ a eroico capitano del Leicester
Wes Morgan tra poche settimane potrebbe alzare il trofeo della Premier League. Perché questo colosso nato a Nottingham trentadue anni fa da qualche anno milita nel Leicester, il club guidato da Claudio Ranieri che sta realizzando un’impresa straordinaria, e del quale il calciatore naturalizzato giamaicano ne è il capitano. Morgan, leader di una difesa diventata imbattibile (le Foxes hanno vinto le ultime quattro partite per 1-0), si è unito alla schiera degli eroi domenica scorsa, quando con una zampata ha steso l’ostico Southampton, uno degli avversari più tosti in questo finale di stagione. Il gol segnato a Fraser Forster ha portato alla luce Morgan e la sua particolarissima storia. Perché oggi lo si celebra, ma in un passato, nemmeno tanto remoto, le parole erano tutt’altro che dolci per lui.
Wes è il trait d’union tra il Leicester e il Nottingham Forest, squadra a cui spesso sono stati paragonati Vardy e compagni. Ma del Forest Morgan non ha un ricordo straordinario. I tifosi lo amavano, ma i dirigenti e alcuni allenatori che lo hanno diretto non pensavano che potesse giocare a grandi livelli per via del suo fisico, dei suoi polpacci enormi e di qualche chilo di troppo. I dirigenti del club che, con il mitico Brian Clough vinse la Coppa dei Campioni, nel gennaio 2012 decisero di cedere Morgan, che per appena un milione di sterline passò alle ‘Foxes’, con cui nel 2013 giocò i playoff promozione, terminati in semifinale dopo un incredibile match con il Watford di Zola. Poi una bella promozione e una salvezza insperata. Adesso Morgan si sta togliendo grosse soddisfazioni e può anche guardare con occhi diversi chi lo definì un ‘ciccione’ a inizio carriera e chi invece lo accusava di essere un ‘tragico mammone’, perché legato troppo a una mamma ‘spiritosa, ma invadente’.
Adesso Morgan sogna il titolo e sa benissimo che la fotografia dell’anno potrebbe immortalarlo mentre alza al cielo il trofeo della Premier League. E quell’immagine potrebbero tatuarsela parecchi suoi tifosi, magari proprio nel negozio del capitano di Ranieri. Perché Wes qualche anno fa ha aperto un negozio di tatuaggi in pieno centro a Leicester. Tra i suoi clienti ci sono anche i compagni: Fuchs, Schlupp, Wasilewski. Lui che ama i tatoo recentemente ha detto: “Ho sempre avuto passione per queste cose, alcuni tatuaggi sono opere d’arte”, e se il titolo verrà conquistato davvero dalle ‘Foxes’ parecchi tifosi magari andranno nel ‘Blu Ink’ di Morgan e renderanno indelebile il ricordo di quest’annata da sogno per Morgan e il Leicester.