Wenger frena al PSG: rispetterò il contratto con l’Arsenal che scade nel 2014

 A 62 anni, Arsene Wenger è pronto a rimettersi in gioco lontano da Londra e dalla Premier che l'ha reso celebre al mondo del calcio con i colori dell'Arsenal suqadra che sta allenando incessantemente dal 1996. Con i Gunners, il tecnico francese è riuscito a vincere in patria tre titoli e quattro FA Cup ma ultimamente (dallo scorso 2005) non riesce più ad imporsi come vorrebbe. Complici scelte di mercato che hanno portato alla vendita di grandi giocatori ed un bacino di nuove promesse che stenta a diventare grande e imporsi ad alti livelli. Ne è conseguito un periodo meno vincente e – di conseguenza – ricco anche di rumors che lo vorrebbero lontano dall'Arsenal. Come adesso che è iniziato un giro europeo di panchine che potrebbe non risparmiare nessuno e vedere entrare da protagonista anche Wenger.

Il valzer delle panchine – Con Mourinho che si è promesso al Chelsea, Carlo Anceloti che lascerà Parigi, Manuel Pellegrini che dirà addio al Malaga, anche il tecnico dell'Arsenal è sulla lista di chi dovrà cambiare panchina andando sotto la Torre Eiffel per completare l'incompiuta col PSG. Ma non è tutto così facile, perchè lo stesso Wenger frena le inidscrezioni: "Credo che in un grande club ognuno debba fare il proprio lavoro e io provo a fare il mio. L'unica cosa che posso dire e' che ci metto molto impegno e molta lealta'. Cerco di fare il meglio per questo club. Io voglio restare se faccio bene e se il mio lavoro viene considerato in modo positivo da me stesso o dalla società". Queste le parole del tecnico che giura dunque fedeltà all'Arsenal e al contratto che scadrà solamente nel 2014: "L'Arsenal ha un grande futuro e io rispetto i contratti – ha proseguito Wenger – Stiamo uscendo da un periodo delicato e abbiamo davanti un grande futuro. Possiamo contare su una buona base di tifosi, su una solida situazione finanziaria, con la qualita' dei nostri giovani abbiamo una squadra con un futuro brillante. Ora si tratta solo di gestirlo bene". Dunque, Parigi può aspettare. Almeno fino a giugno…