Weah spiazza tutti: “Tifo Juventus da sempre”
Quando si parla di George Weah, il pensiero finisce inevitabilmente al Milan, la squadra in cui il bomber liberiano ha militato dal 1995 al 2000. Il Pallone d’Oro alzato al cielo a San Siro, i due scudetti, i tanti gol segnati e quella cavalcata meravigliosa che gli permise di realizzare una delle reti più belle di sempre contro il Verona nella stagione 1996/1997. Un rapporto speciale dunque quello tra l’ex centravanti, il club e i tifosi rossoneri che lo hanno sempre considerato un idolo. A distanza di diversi anni dalla conclusione della sua avventura nel calcio giocato, la grande gloria del calcio africano spiazza tutti con un retroscena legato alla sua “fede” calcistica.
Weah tifoso della Juventus
Ai microfoni de L’Equipe George Weah ha rivelato di essere da sempre tifoso della Juventus: "La Juventus è la mia squadra sin da quando sono bambino. Da piccolo, in Liberia, io giocavo a calcio con la maglia bianconera. Guardavo le giocate di Platini in televisione e mi sono innamorato di quella squadra. Non avrei mai immaginato di vedere poi un giorno dal vivo Michel".
L'amore per Platini, e il rimpianto bianconero
Un amore quello per i colori bianconeri, nato dunque dalla passione per Platini. Weah infatti nel corso della sua carriera avrebbe voluto indossare la casacca della Vecchia Signora: "Quando, anni dopo, io l'ho incontrato per la prima volta, non riuscivo a smettere di sorridere. Ero contentissimo, stavo per stringere la mano di un signore che poco prima ammiravo solo in televisione. Da quel momento, la Juventus mi è entrata nel sangue, ma non ho mai avuto la fortuna di giocare per loro, anche se mi sarebbe piaciuto".
Il trasferimento al Psg
Sicuramente il liberiano non perderà dunque la possibilità di assistere alla semifinale di ritorno di Champions tra la Juventus e il Monaco, compagine in cui ha militato prima di approdare al Psg. E proprio a proposito di quel trasferimento, Weah ha rivelato: "Era troppo presto ancora per andare in Italia, così ho scelto il PSG, che non era blasonato come oggi. Molti mi criticarono, ma io pensavo che il club sarebbe potuto arrivare presto ai livelli del Monaco e del Marsiglia, e poi ho attraversato la mia migliore stagione proprio con quella maglia, tra il 1994 ed il 1995".