Walter Sabatini, dal coma al risveglio grazie alla Sampdoria: “E ho sognato il Paradiso”
Walter Sabatini oggi è il direttore sportivo della Sampdoria con cui sogna di arrivare più in alto possibile, magari in Zona Coppe per coronare una stagione comunque fantastica, scandita dai gol di Fabio Quagliarella, attualmente il capocannoniere della serie A. Ma non tutto è oro ciò che luccica e Sabatini, tra i più importanti e riconosciuti dirigenti sportivi italiani, ha raccontato la propria drammatica storia al "Secolo XIX" confidando i momenti più difficili della sua malattia.
Tutti sapevano dei problemi di salute di Sabatini, lui per primo. Eppure non ha mai staccato realmente la spina dal suo lavoro e dalla sua passione. Prima a Roma, poi all'Inter, adesso alla Sampdoria i suoi più recenti trascorsi calcistici. Tre società che hanno usufruito dell'esperienza e delle direttive di uno dei dirigenti più bravi e conosciuti a livello internazionale. Che ha dovuto però fare i conti con il proprio vizio di fumare che lo ha portato sull'orlo del baratro.
Il mio corpo da anni mi mandava segnali clamorosi ma non l'ho mai ascoltato. Mentre ero in coma penso di aver visto il paradiso. Sembrava un supermercato. Ora vorrei vedere il paradiso calcistico a maggio con la Sampdoria
Il racconto di Sabatini è intriso di rimpianti: per non aver rinunciato in tempo alle sigarette, non aver ascoltato i segnali del proprio fisico al limite della resistenza, di non aver frenato nemmeno sul piano professionale, sempre sul filo teso delle corde del calciomercato. Eppure, proprio il mondo del calcio è stato la salvezza. Sabatini ha sottolineato come nei momenti più bui siano state le vittorie della Sampdoria a destarlo e il piacere di poter fare qualcosa di importante con la società blucerchiata.
Quando mi risvegliavo, mi arrivavano notizie positive, di vittorie. Ai giocatori l’ho detto, devo loro molto. La vittoria di Bergamo, ad esempio, nel dormiveglia farmacologico mi ha rigenerato, mi ha costretto a svegliarmi