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Vis Pesaro, dopo la bancarotta scattano le manette per Enrico Piccioni

A causa del fallimento del club marchigiano, la corte d’Appello di Ancona ha ordinato l’arresto per l’ex allenatore della squadra. Piccioni dovrà scontare 3 anni e 5 mesi di reclusione per bancarotta fraudolenta.
A cura di Alberto Pucci
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A distanza di quasi dieci anni, l'incredibile storia della Vis Pesaro continua a far parlare di sé. Dichiarata fallita nel luglio del 2006, dopo le perquisizioni da parte della Guardia di Finanza, e rinata subito dopo con il nome di "Associazione Sportiva Dilettantistica Nuova Vis Pesaro 2006", l'ex società marchigiana torna in prima pagina a causa dell'arresto di Enrico Piccioni: ex allenatore della squadra dall'ottobre 2004 al marzo 2005. Piccioni, che ha nel curriculum anche 61 presenze e 2 goal in Serie A con la Cremonese, è stato arrestato dai Carabinieri a Ripatransone. L'ordine di carcerazione della corte d’Appello di Ancona (3 anni e 5 mesi) è arrivato proprio a causa dei debiti accumulati durante l'ultimo anno giocato in promozione dalla Vis Pesaro: 3 milioni e 800 mila euro, relativi a contributi e tasse, che il club di Pesaro non ha mai pagato al Fisco.

Il precedente del 1993 – Il fallimento del club, chiesto da Marche Riscossioni per conto dell’Agenzia delle entrate, non scoraggiò Piccioni che, insieme al prestanome Carlo Viviani, continuò ad accumulare debiti anche durante la stagione nel campionato dilettanti. In principio condannati a quattro anni ciascuno (sentenza del maggio 2011, con pena sospesa), Viviani e Piccioni si sono sempre difesi dichiarando di non aver mai toccato i soldi della cassa della società. Linea difensiva che, a suo tempo, venne smontata dalla Guardia di Finanza che aveva scoperto la sparizione dei contributi che la Lega calcio versava per l’iscrizione al campionato. Per i poveri tifosi della Vis Pesaro, quello del 2006 non è stato l'unico momento imbarazzante. La società marchigiana, infatti, fallì già nel 1993 durante la presidenza di Fulvio Diamantini. Nonostante la salvezza raggiunta nel campionato di C1 ed il coinvolgimento di alcuni imprenditori locali molto noti, il club venne escluso dal campionato per inadempienze economiche.

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