Viola da record: 34 cessioni, mercato low cost e maxi plusvalenza per Alonso
Trentaquattro cessioni in una sola sessione di trattative. Roba da record. Cose che piacciono alla dirigenza decisa a risparmiare e a far quadrare il bilancio. Della Valle sorride, l'input dato al direttore sportivo Corvino è stato rispettato in pieno: ha alleggerito i conti, tagliato dalla rosa quei calciatori divenuti un lusso proibitivo (Mario Gomez e Giuseppe Rossi), venduto uno dei pezzi pregiati (Marcos Alonso) e portato in dote una pattuglia di talenti e una conferma (Kalinic, che il Napoli aveva seguito per il post Higuain).

Contenta la dirigenza, per nulla soddisfatto l'allenatore – Paulo Sousa – che aveva chiesto la conferma dei big (tanto il croato quanto lo spagnolo) e qualche innesto importante per disputare un campionato più ambizioso e puntare alla conquistare di un posto in Champions. Nei giorni scorsi sono trapelate addirittura voci di un possibile addio anticipato del tecnico portoghese, profondamente scontento dell'operato al tavolo delle trattative. Attendeva rinforzi, s'è dovuto accontentare di affari di medio cabotaggio.
La maxi plusvalenza con la cessione dello spagnolo
La maxi plusvalenza Marcos Alonso, finito al Chelsea per 26.5 milioni di euro e rotti, è stato il fiore all'occhiello: arrivato dal Bolton a zero adesso ha fruttato dividendi preziosi. Meglio di Nastasic (16 milioni più Savic dal City), Jovetic (26 milioni) e Cuadrado (21). La classica ciliegina sulla torta dopo aver portato a termine altre due operazioni fondamentali perché il bilancio facesse segnare il segno positivo.
Il taglio al monte ingaggi con gli addii a Gomez e Rossi
Addio a Mario Gomez (finito al Wolfsburg per 7 milioni) e Pepito Rossi al Celta Vigo, due transazioni importanti per dare un taglio anche al monte ingaggi. Morale della favola: la Fiorentina ha incassato circa 32 milioni, ne ha spesi 14.5 e ha fatto registrare un attivo di 17.6 milioni.
Mercato al risparmio. L'acquisto più ‘costoso' da parte dei viola è stato il centrocampista uruguayano Cristoforo, giunto direttamente da Siviglia per 3.8 milioni di euro. Una sorta di controfigura di Banega ai tempi dell'esperienza andalusa. Al sudamericano si aggiunge il colombiano Sanchez pagato al di sotto del milione di euro (850 mila euro) oltre ad alcuni giovani sui quali lavorare come Milic, Hagi, Toledo e Diks.