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Vicenza rischia il fallimento: da Rossi a Baggio fino a Toni, una storia lunga 116 anni

Il fallimento del Vicenza potrebbe far chiudere i battenti ad un club per il quale hanno giocato Palloni d’Oro e calciatori che hanno lasciato un segno indelebile nel nostro calcio.
A cura di Vito Lamorte
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La storia del Vicenza Calcio è appeso ad un filo. La storica squadra veneta è vicinissima al fallimento ed è stata annunciata una conferenza stampa indetta presso l'Assocalciatori a Vicenza per spiegare "la verità sulla squadra e quello che è successo". Una situazione a dir poco incredibile.

Il mancato pagamento degli stipendi da parte del nuovo proprietario Fabio Sanfilippo, che solo a fine dicembre ha rilevato il club dal gruppo Vi.Fin. di Marco Franchetto, ha portato ad una decisione drastica da parte dei calciatori e potrebbe mettere fine ai 116 anni di vita del Vicenza, club per il quale ha giocato gente che ha vinto Palloni d'Oro e calciatori che hanno lasciato un segno indelebile nel nostro calcio. Ecco, questa storia potrebbe finire nel dimenticatoio a causa di gestioni societarie approssimative e di situazioni sempre al limite, in un calcio che ormai vive questi episodi all'ordine del giorno.

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Prima società sponsorizzata: AC Lanerossi Vicenza

Come dicevamo, quella del Vicenza Calcio è una storia importante. Dopo la fondazione del 1902 e diversi campionati tra cadetteria, Serie C e Serie A; nel 1953 la squadra veneta diventa la prima squadra calcistica sponsorizzata, cambiando il nome in AC Lanerossi Vicenza. L'abbinamento con la fiorente industria tessile cittadina porta tanti soldi nelle casse della società e permette di sviluppare programmi ambiziosi. Già nella stagione successiva arriva la promozione in Serie A.

Vicecampione d'Italia nel 1977/1978

Giuseppe Farina, facoltoso agricoltore veneto e abilissimo uomo d'affari, acquisisce la società nella 1968/1969 e con la sua spregiudicatezza compie delle operazioni di mercato importanti che consentono al Vicenza di fare ottimi campionato fino al '74/'74, quando arriva la retrocessioni dopo vent'anni di Serie A. Farina riparte prima da Scopigno, uomo che vinse lo scudetto a Cagliari, e poi si affida a Giovan Battista Fabbri, tecnico intelligente. Dopo aver riconquistato la massima categoria il Vicenza nella stagione '76/'77, ecco che arriva la stagione d'oro della storia del club veneto: la squadra di Fabbri si piazza seconda in classifica alle spalle della Juventus con il migliore attacco (50 goal contro i 46 dei bianconeri) e manda in rete ben 10 calciatori, tutti meno il portiere e il libero Carrera. È una storia bellissima. Uno degli artefici di quella magnifica stagione è Paolo Rossi, che nelle tre stagioni a Vicenza ha realizzato 60 goal in 94 partite.

Vittoria della Coppa Italia nella stagione 1996/1997

Dopo quella straordinaria stagione, il Vicenza cade in un vortice nerissimo e soltanto nella stagione 1994/1995 riesce a riconquistare la Serie A. Dopo un anno condotto molto bene dalla squadra di Francesco Guidolin, ecco che arriva il titolo più importante della storia del club: la vittoria in Coppa Italia contro il Napoli entra, per direttissima, negli almanacchi del nostro calcio. La sconfitta del San Paolo per 1-0 (Pecchia) non ha scoraggiato i vicentini che al Menti hanno surclassato la squadra di Montefusco con un sonoro 3-0. Una festa incredibile.

Semifinale di Coppa delle Coppe

La vittoria della Coppa Italia permette al Vicenza di disputare l'ormai defunta Coppa delle Coppe, torneo riservato alle squadre vincenti della coppa nazionale. Dopo aver eliminato il Legia Varsavia, Shakhtar Donetsk e il Roda Kerkade, i ragazzi di Francesco Guidolin si arrendono solo al Chelsea di Vialli e Zola in semifinale (1-0 all'andata, 3-1 al ritorno)2wq. Indelebile è rimasto il ringraziamento di un tifoso vicentino alla squadra dopo la sconfitta di Stamford Bridge contro i Blues ("Ad ogni modo, grazie lo stesso"). Capocannoniere di quell'edizione è proprio un calciatore del Vicenza, ovvero Pasquale Luiso con 8 reti.

Da Rossi a Baggio fino a Luca Toni

Una storia, come dicevamo, piena di campioni e uomini che hanno lasciato un segno indelebile sia nel percorso del club veneto che nel calcio italiano. Oltre all'esplosione di Pablito, non dobbiamo dimenticare Sergio Campana, attaccante/avvocato che dopo una breve parentesi a Bologna è tornato a Vicenza e nel 1968 ha fondato l'AIC (Associazione Italiana Calciatori); Roberto Baggio, che si è formato nelle giovanili e poi è stato prelevato dalla Fiorentina e sappiamo bene il resto della storia, oppure Luca Toni, campione del mondo con l'Italia nel 2006 e arrivato al grande pubblico proprio grazie al Vicenza. Oltre ai calciatori di levatura internazionale è doveroso ricordare gente come Giovanni Lopez, storico capitano degli anni '90; Mario David, primo biancorosso in Nazionale; e gente come Lamberto Zauli, Fabio Viviani, Mimmo Di Carlo, Alessandro Vitali, Mirko Pavinato, Marcelo Otero e Giampiero Maini che ha entusiasmato generazioni di tifosi del Menti.

Per la giornata di venerdì è stato posto da Fabio Sanfilippo, amministratore unico del club, per il pagamento degli stipendi e se non dovesse arrivare, all’Euganeo non si presenterà nessuno, nemmeno la squadra Beretti come era stato ipotizzato già nelle scorse ore. Un finale horror, per una società che meriterebbe un po' più di rispetto ma che negli ultimi anni ha conosciuto più dolori che gioie (risale al 2000-2001 l'ultima apparizione dei biancorossi in serie A, poi solo tanta B e C).

Di certo ricorderemo sempre con un sorriso le prime gare in diretta pay per view da Vicenza, o nei servizi di 90° Minuto, il palo della copertura del Romeo Menti che, puntualmente, riusciva ad impallare tutti gli operatori, con la speranza di rivedere quelle stesse telecamere al più presto nell'impianto vicentino e di far riprendere una storia che lascia l'amaro in bocca a tutti gli appassionati.

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