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Viareggio 2015, tutte le stelle della Coppa Carnevale

Mancano Juve, Lazio e Chievo. Ma le stelle continuano a brillare a Viareggio. Da Cutrone, “il nuovo Destro”, a Puscas, incrocio nerazzurro tra Benzema e Lewandowski. Empoli e Torino contano sui jolly Piu e Lescano. La Roma sul neo-acquisto Pepin.
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Non sono già tutte descritte le grandi destinazioni. Ma una cosa è certa: partono tutte da Viareggio, dalla Coppa Carnevale arrivata alla 67,a edizione. Già abortita l'idea delle teste di serie che saltano la fase a gironi, sperimentata con molte critiche l'anno scorso, si torna all'antico: 32 squadre divise in 8 gruppi da quattro, con rose composte da giocatori nati dopo l’1 gennaio 1996 con un massimo di quattro fuori quota classe '95. Tante le assenze di rilievo: manca la Juventus, che ha vinto il torneo 8 volte e ha il primato per la più lunga striscia positiva, 27 partite senza sconfitte; non ci saranno nemmeno la Lazio, che ha conquistato Supercoppa e Coppa Italia e il Chievo “scudettato”.

Cutrone, il nuovo Destro – Non c'è nemmeno Mastour, la stella più attesa, su cui già ha messo gli occhi il Real Madrid frenata da un infortunio al ginocchio. Nel Milan di Brocchi, campione in carica e squadra più titolata della manifestazione con 9 successi, battuto però nella gara inaugurale, la scena gliel'ha rubata Patrick Cutrone. Classe '98, si ispira a Destro e ha già segnato cinque gol nel campionato Primavera: nessuno vede la porta come lui nella sua fascia d'età. Ha iniziato con i Giovanissimi Nazionali, prima squadra italiana in finale al Torneo Nike, battuti in finale dalla Dinamo Zagabria all'Old Trafford. Quest'anno potrà giocarsi lo scudetto sia in Primavera che con gli Allievi Nazionali e intanto si gioca il posto in attacco nella nazionale under 17 con Scamacca, l'ex Roma passato al PSV Eindhoven e già protagonista nella prima partita con l'assist per il secondo e decisivo gol di Hiwat. Nel girone del Milan occhio anche a due talentini del Palermo, il portiere Alastra e l'attaccante Accursio Bentivegna. Figlio di Vincenzo, pescatore, e Antonella, casalinga, con quel nome da abitante doc di Sciacca (in onore della Madonna del Soccorso, culto diffuso lì), è un talento con la passione per le lingue, un fantasista che ama partire dall'esterno, meglio da sinistra, e tutti già ripetono che ricorda il primo Alexis Sanchez prima dell'esplosione muscolare a Udine.

Castrovilli, ballerino mancato – Il Bari si dovrebbe giocare il primato del girone 2 con l'Atalanta (Bruges e Vicenza le altre). I bergamaschi, in difficoltà in campionato e senza Pugliese andato al Carpi, contano sui gol di Parigi, centravanti classico dal fisico possente. I galletti di Corrado, oltre al figlio d'arte Nicholas Lentini, si presentano col jolly Gaetano Castrovilli da Minervino, che fino a sette anni preferiva al calcio la danza classica. La morte del nonno, grande tifoso del Bari, lo portano al calcio, e in quattro mesi entra nel vivaio biancorosso. Numero 10 classico, che vede spazi dove la luce non c'è, è un trequartista che fa saltare il banco, con ancora grandi margini di miglioramento dal punto di vista fisico e nella ricerca della concretezza nelle giocate.

Palmiero come De Rossi – Il girone 3 dovrebbe essere questione a due tra Verona e Napoli, con New York e Pakhtakor a giocarsi il terzo posto. Pavanel non può contare sul portiere Gollini, già aggregato alla prima squadra, ma ha una squadra illuminata dall'argentino Fares e dal centravanti Pierluigi Cappelluzzo, arrivato in estate dal Siena con cui ha già segnato all'esordio in serie B contro il Bari. Il gioco di Saurini, invece, passa per il metronomo Luca Palmiero, che gioca davanti alla difesa nel 4-3-3. Figlio d'arte, il padre è stato un difensore arrivato alla C2 con la Juve Stabia, è un playmaker razionale, “alla De Rossi”, che sa abbinare bene la fase di copertura e le geometrie in impostazione.

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Minelli, gioiello viola – La Fiorentina di capitan Minelli (che ha debuttato in Europa League con la Dinamo Minsk e abbraccia Vargas nella foto), illumina il girone 4. Primi in campionato, i viola hanno alle spalle otto trionfi al Viareggio: storico il primo titolo, nel 1966, non solo per la presenza di Luciano Chiarugi, “Cavallo Pazzo”. C'erano 12 mila spettatori allo Stadio dei Pini, più altri otto mila a bordo campo, per il 2-0 in finale contro il Dukla Praga: un record di presenze tuttora imbattuto. I viola, che hanno battuto 3-2 all'esordio il Nordsjaelland, si giocano la qualificazione con il Cesena della stella Moncini, 14 gol in 14 partite, con la possibile sorpresa della Cremonese.

Puscas, il Benzema rumeno – Genk e Pro Duta non possono mettere paura all'Inter e al Parma nel girone 5. I nerazzurri contano su Ionut Radu, il portiere meno battuto del campionato primavera, che a ottobre 2013 rifiutò una convocazione in nazionale giovanile per impegni scolastici, prima di vincere lo scudetto con gli Allievi nazionali nerazzurri. Se in difesa spicca l'enfant prodige Dimarco, in attacco, con Bonazzoli proiettato verso la prima squadra e la Sampdoria, il gioiellino rimane George Puscas. Prima punta moderna, ha portato 16 gol in 14 partite e fatto volare la squadra di Vecchi con giocate alla Benzema e killer instinct che lo avvicinano più a Lewandowski. Nella sfida del cuore e delle emozioni, Crespo risponde con Tommaso Equizi, difensore che due anni fa vinceva scudetto e supercoppa con gli Allievi, e Broh Tonye, centrocampista già nel giro dell'under 18 svizzera. Non c'è l'attaccante slovacco Haraslin, ormai nel giro della prima squadra, che ha esordito in serie A domenica sera a San Siro contro il Milan.

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Pepin giallorosso – Solo 19 i convocati della Roma di De Rossi. Mancano Marchegiani, Calabresi, De Santis, Pellegrini, Ricozzi, Vasco, Verde e Vestenicky. Torna Cedric, molta attesa per il nuovo acquisto Machin Pepin, arrivato pochi giorni fa dal Malaga. Il Bologna di Colucci, e della punta Antonio Calabrese (10 reti), si giocherà le speranze di qualificazione con il Pescara di coach Massimo Oddo e del difensore Vitturini. Il Belgrano gioca anche contro la tradizione che ha visto solo una squadra sudamericana, gli uruguagi della Juventud, nell'albo d'oro del torneo (2006, nell'anno record delle 48 squadre iscritte).

Aquilotto Sadiq – Nel girone 7 parte in pole lo Spezia di Fabio Gallo, terzo in campionato nel suo gruppo, lanciato dal duo nigeriano Umar Sadiq-Nura Abdullahi, attaccante e terzino classe ’97. Primi prodotti arrivati allo Spezia dall’Abuja Football Academy, la scuola di calcio per giovani promesse targata Social Sport, sono arrivati in Italia dopo la vittoria al Torneo di Rijeka 2013 con la squadra di Renzo Gobbo, e al vivaio degli aquilotti dopo un anno in serie D, nella Lavagnese. Fatica un po' il Genoa del bomber Panico da Ottaviano, il nuovo Ciro Immobile, che condivide origine e movenze con l'attaccante che ha ancora il record di gol nella storia del torneo di Viareggio, 14, come Renzo Cappellaro che negli anni Cinquanta partecipò a ben cinque edizioni della Coppa Carnevale con la Lanerossi Vicenza guidata da Berto Menti, in cui giocava anche il futuro ct azzurro Azeglio Vicini. Buone chance per il Livorno di Bruni, dove è appena arrivato dal Prato il camerunese Bengala, classe '98, accostato anche all'Inter.

Piu e Lescano – Santos Laguna e rappresentativa di serie D sono destinate a un ruolo di comparse contro le corazzate Empoli e Torino. Sui taccuini dei talent scout il nome di Alessandro Piu, jolly offensivo dei toscani di Cecchi e pupillo di Pane nella nazionale under-19, e considerato in passato vicino alla Juventus, è in bella evidenza insieme al trequartista Fantacci e al georgiano Tchanturia che ha deciso il 2-0 al Latina che ha rinforzato il quarto posto degli azzurri. Moreno Longo, tecnico dei granata, si coccola i difensori Rizzo e Troiano e soprattutto il bomber Facundo “Faca” Lescano. Classe 1996, argentino di Mercedes, sobborgo di Buenos Aires, è in Italia da quando ha nove anni. Scoperto dall'Inter (il trasferimento però saltò), ha completato la trafila delle giovanili al Genoa prima di un intermezzo al Martinafranca, in Seconda Divisione Lega Pro. Tifoso del Racing Avellaneda, sogna un giorno di segnare nel “Cilindro”, lo stadio intitolato a Juan Domingo Peron. E nel frattempo matura il suo spirito da Toro.

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