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Verona, Toni: “Non sono bollito. Il segreto dell’Hellas? Diamo il massimo”

La seconda giovinezza dell’ex bomber di Fiorentina e Bayern Monaco.
A cura di Maurizio De Santis
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A Verona Luca Toni sta vivendo una seconda giovinezza. Cinque presenze e 3 gol in 7 giornate di campionato sono una media incoraggiante… A 36 anni la sua sfida è ripartita con i veneti di Mandorlini, protagonisti di un ottimo avvio di stagione. L'estro e le qualità del giovane Iturbe – il Messi del Guaranì, come lo hanno ribattezzato in Spagna – abbinate all'esperienza di un ‘vecchio' dell'area di rigore. Anzi, guai a chiamare Toni vecchio… risponde così: "Spesso a noi calciatori più anziani danno dei vecchietti, ma non siamo bolliti – ammette ai microfoni di RaiSport -. Io mi sto divertendo, ho trovato casa in centro e mi sto trovando molto bene con la mia famiglia. Il segreto dell'Hellas è l'entusiasmo, ci sono calciatori che vogliono far vedere a tutti quanto valgono danno sempre il 100%".

Capocannoniere. Ne ha vinto il titolo nella stagione 2005/2006 quand'era alla Fiorentina e il gesto della mano portata all'orecchio era diventato un ‘must' per la torcida viola: 38 presenze, 31 gol. Micidiale, abbastanza da guadagnare il sogno mondiale materializzatosi a Berlino. In Germania si ricordano di lui anche per quello, oltre alle reti realizzate con la maglia del Bayern Monaco. "Esperienza magnifica. Giocavo in una squadra forte, dove sono stato bravo ad impormi. Il primo anno ho segnato 39 gol ed ho vinto praticamente tutto". Nazionale impegnata nelle qualificazioni per Brasile 2014: azzurri primi e già col biglietto in tasca. Volare in Sudamerica? Non ci pensa. "Ci credo poco, molto dipenderà dalle scelte di Prandelli che porta avanti un gruppo già formato. Io comunque mi allenerò per poter continuare a giocare bene e provare a meritarmi un'opportunità".

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