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Verona, la lettera di Halfredsson che ha commosso il popolo gialloblu

Il centrocampista islandese ha voluto ringraziare i tifosi per l’affetto dimostratogli in occasione della recente scomparsa del padre. Dopo il gol al Napoli ha alzato occhi e braccia al cielo, dedicando la rete al genitore scomparso.
A cura di Marco Beltrami
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Il gol del vantaggio del Verona al Napoli è stato bellissimo. Più bello (e commovente) ancora è stato il gesto di Halfredsson che, dopo il perfetto tiro al volo, prim'ancora di esultare ha alzato braccia e sguardo al cielo, puntando l'indice laddove lo sguardo non arriva ma il cuore vede bene… la dedica per quella rete stupenda è tutta per il papà morto due settimane fa e che ha lasciato un vuoto incolmabile nell'animo del calciatore scaligero. Contro il Cagliari il pubblico di fede gialloblù gli riservò applausi e un grande abbraccio, Emil era tornato dopo essere partito alla volta dell'Islanda per la scomparsa del padre. Una vicenda che ha colpito i supporters e la società che in questi anni hanno apprezzato Halfredsson per la sua riservatezza e professionalità. L'Hellas ha dedicato nei giorni scorsi una commovente lettera al centrocampista per dimostrargli la vicinanza di tutto il popolo veronese e non solo. Vicinanza che è stata sentita eccome dal giocatore che all'indomani della bella vittoria sul Cagliari ha voluto ringraziare tutti con una lettera veramente commovente, provando a raccontare a cuore aperto le sue emozioni:

Sono partito con le lacrime in mano, le stringevo fra le dita. Ma in mezzo alle lacrime, piene di dolore, avevo la speranza che la vita tornasse a scorrere per mio papà. Vederlo negli occhi, stringerlo a me e tornare a camminare fianco a fianco. Sono un figlio, in fondo. Che soffre, che piange, che ama, che avrebbe voluto che suo papà avesse vissuto ancora per condividere tante altre gioie insieme. Lo volevo, sì, ma a poco a poco ho capito che non sarebbe successo. Un figlio che oggi vuole abbracciare coloro che hanno reso questo momento un po' meno triste, provando ad asciugare le lacrime mie e della mia famiglia. Gli amici, i miei compagni, gli allenatori, la dirigenza e i tifosi. La mia famiglia vi ha sentito vicini, stretti attorno a noi, al nostro dolore, alla nostra silenziosa sofferenza. Non sono un tipo di tante parole, in questi anni avete imparato a conoscermi. Oggi, per l'affetto che mi avete dato, mi sento ancora più orgoglioso di essere un figlio che vuole abbracciarvi e ringraziarvi tutti. Mi resta un ultimo pensiero. È per mio papà che da lassù continuerà a fare il tifo per me, mi mancherai. Con il cuore, tuo Emil.

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