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Verona, i rimpianti di Toni: “Che peccato quello scudetto perso a Roma. La Juve? Sono arrivato tardi”

L’attaccante gialloblu parla a ruota libera, a pochi giorni dalla fine di un anno vissuto in prima pagina. Dalle esperienze di Roma e Torino, passando dalla nazionale, da Balotelli e dal suo futuro dopo il calcio.
A cura di Alberto Pucci
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Tra i giocatori protagonisti del 2014 c'è anche Luca Toni. L'attaccante dell'Hellas, dopo aver contribuito alla salvezza della squadra di Mandorlini nella scorsa stagione e dopo aver sfiorato una clamorosa convocazione azzurra per i mondiali brasiliani, è pronto a brindare ad un anno indimenticabile e all'incredibile quota di 300 gol in carriera, festeggiata qualche settimana fa da tutto il calcio italiano. Il 37enne modenese, in una lunga intervista rilasciata a Tuttosport, ha raccontato aneddoti, dispiaceri e curiosità legate al suo passato: "Roma e Juventus rimangono i miei rimpianti più grandi – ha spiegato Toni – Con i giallorossi ho perso uno scudetto, nella sfida contro l'Inter. Il tricolore lì è qualcosa di speciale e se indossi quella maglia lo respiri. A Torino, invece, sono arrivato tardi. Avrei potuto dare qualcosa in più, sarei rimasto volentieri ma non me ne hanno dato la possibilità". Inevitabile il capitolo legato alla nazionale: "Vincere in Germania è stato il massimo. In Brasile? Ci ho creduto, anche perché Prandelli ha convocato gente che non era mai stata in Nazionale. Con lui, a Firenze, ho avuto un ottimo rapporto, poi non so cosa sia successo. Evidentemente i 21 gol realizzati a Verona, non sono bastati".

I consigli di Luca – Chiuso il libro dei ricordi comprensivo di "flashback" viola ("A Firenze, appena toccavo il pallone segnavo. Della Valle, dopo la penalizzazione, bloccò il mio passaggio all'Inter"), Luca Toni ha analizzato lo stato attuale del calcio italiano: "Il nostro campionato ha perso punti rispetto agli altri tornei – commenta l'attaccante – Bisogna puntare di più sui settori giovanili e sugli italiani. La Juve aveva Immobile, non capisco perché abbia preso Morata. Chi vorrei in Federcalcio? Gente pulita e di calcio, come Vialli, Del Piero, Cannavaro e Albertini". L'ultimo consiglio del "Luca nazionale", highlander insieme a Di Natale di un calcio d'altri tempi, è per uno dei giocatori più discussi del movimento calcistico italiano: "Balotelli? Per aiutarlo bisognerebbe iniziare a parlare di lui quando fa gol. Le prime pagine dei giornali deve conquistarle perché è capocannoniere in Premier, non perché spara con la carabina. Il mio futuro? Vedrò a maggio quanta voglia avrò e cosa mi verrà proposto – conclude Toni – Di certo, vorrei restare in questo mondo. L‘unica cosa di cui so parlare, è proprio il calcio".

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