Ventura non accetterebbe più l’incarico in Nazionale: “Scelta che non rifarei”
Non accetterei più quella offerta, ho capito che non è il mio lavoro. Ho bisogno del contatto giornaliero con i giocatori. Le scorrettezze e le offese personali feriscono. Raccolgo i cocci ma con la voglia di riprendere da dove avevo lasciato. Ora un in bocca al lupo a Mancini, che possa avere giocatori che possano diventare lo zoccolo duro di questa Nazionale. Nessuna rabbia per la Nazionale, ma per quello che potevo essere e non sono stato.
Con queste parole Gian Piero Ventura descrive la sua esperienza con la Nazionale Italiana. L'ex commissario tecnico, durante un'intervista a Rmc Sport, ha ammesso le sue colpe ma sembra aver preso coscienza della situazione non proprio adatta per lui. Ventura è ancora senza panchina dopo la fine burrascosa della sua avventura con la squadra azzurra e scandisce il suo periodo con la rappresentativa con un pre e un post Spagna:
Cambierei tutto ciò che è accaduto dopo la partita con la Spagna. Poi è successo qualcosa di inimmaginabile. Mille errori da parte mia, non ho letto ciò che stava succedendo. Fino alla Spagna ero felice di fare questa esperienza, che fino a quel momento era stata positiva. Probabilmente farei meno errori.
Questo momento di stato della sua carriera lo prende in maniera molto viscerale e si dice prontissimo a ripartire il prima possibile per far vedere le sue qualità di tecnico:
Vivo questo momento con un po' di rabbia e di sorpresa, nel senso che negli ultimi 20 anni sono sempre stato in ritiro, per la prima volta mi ritrovo in attesa. Ho una voglia feroce di riprendere e dare delle risposte sul campo, per tutto quello che c'è stato. Spero accada il prima possibile.
Su Ronaldo e la Serie A: Affare per tutti
Infine Gian Piero Ventura si è soffermato sul campionato italiano che avrà tra i suoi protagonisti Cristiano Ronaldo e sull'impatto che avrà il fuoriclasse portoghese sulla Serie A:
È un messaggio positivo, Ronaldo è un affare per tutti, non solo per la Juventus. È un affare per il calcio italiano. Lo è anche il ritorno di Ancelotti. Il suo non sarà un compito facile, difficile superare i numeri di Sarri, lo si fa solo vincendo. Il Napoli ha preso l'unico nome che poteva far dimenticare Sarri. Sono due messaggi importanti che l'Italia manda all'Europa.