Ventura, così non va: Italia brutta, in affanno, senza personalità
Cosa salvare dalla campagna azzurra in Macedonia? Solamente il ‘fattore C', tutto il resto è da buttare. Sia l'acqua sporca che il bambino perché non è possibile che contro una Nazionale tra le peggiori nel ranking FIFA si debba subire per 70 minuti, rischiando anche il tracollo e la goleada e poi aggrapparsi alla disperazione di uno sconsiderato 4-2-4 finale in cui Ciro Immobile trova due gol insperati. Per Giampiero Ventura è notte fonda: non va bene quasi nulla e il suo continuo avvicendare l'undici iniziale non fa altro che creare confusione e difficoltà agli stessi giocatori.
Italia alla Ventura
Dalla Macedonia si ritorna con tre punti che devono essere benedetti. Una vittoria immeritata che comunque rilancia l'Italia in classifica e per gli speculatori del pallone questo è ciò che conta, il resto sono chiacchiere. Sarà pur vero, ma davanti all'imbarazzante nazionale vista questa sera, qualche chiacchiera è necessaria perché giocando così non si andrà da nessuna parte. Tanto meno ai Mondiali 2018. Il ct è ancora lontanissimo dall'avere le idee chiare e il risultato è evidente: una nazionale che cambia ogni due per tre uomini titolari, perdendo la bussola non appena l'avversario di turno fa le cose per bene.
Difesa in difficoltà
In difesa, senza il trio bianconero, qualcosa scricchiola: Romagnoli è bravo, ma è giovane e inesperto. Certo, l'esperienza la si fa giocando ma le sicurezze mancano e anche Barzagli e Bonucci rischiano la figuraccia. Senza dimenticare il mesto Buffon uscito malconcio contro la Spagna per quell'errore epocale sul vantaggio delle furie rosse e che questa sera ha messo almeno due toppe (oltre un pizzico di fortuna sulla traversa macedone) che hanno salvato la baracca azzurra.
La confusione in mediana
Se in difesa si è ballato e non poco per le ripartenze macedoni è colpa soprattutto del centrocampo. Una mediana che non ha mai fatto filtro e che è andata in confusione non appena pressata. I due gol macedoni nascono da due palle vaganti e soprattutto la prima ha un colpevole preciso: Marco Verratti. Il più tecnico degli azzurri sbaglia un passaggio elementare facendo assurgere Nestorovski eroe di serata. E' l'inizio della fine. Senza un leader in mezzo al campo ognuno prova la giocata, lancia e passa palloni in modo approssimativo, facendo diventare la Macedonia un piccolo Brasile. E non è un caso se qualcosa torna a funzionare quando Ventura cambia le carte inserendo il metronomo Parolo che sfiora in un paio d'occasioni anche la rete personale.
Belotti-Immobile, unica scelta giusta
Solo l'attacco ha funzionato, con Belotti e Immobile a segno, entrambi, confermando intesa e momento d'oro sia per l'attaccante del Torino che per il bomber della Lazio. Tre reti cercate e ottenute con la fame di chi da troppo tempo cercava il riscatto personale senza venire considerato. Su questo Ventura ha avuto ragione, confermando le parole del dopo Spagna, insistendo su un tandem giovane e dinamico. L'unica nota lieta in una serata da incubo, da dimenticare in fretta, provando a guardare avanti ma facendo tesoro nel non presentarsi più in campo in questa maniera.