“Vecchio, stai calmo abbiamo vinto”, la frase di CR7 al ct Santos in finale di Euro 2016
Cristiano Ronaldo non ha potuto partecipare fino in fondo alla finale di Euro2016 quando il Portogallo si è laureato campione, ma ha dato il suo contributo ugualmente, in panchina, a fianco del commissario tecnico Fernando Santos, dettando ordini ai compagni. Un'immagine che ha fatto il giro del mondo e che oggi, con il Portogallo ancora una volta sul più alto tetto d'Europa grazie al successo alla Nations League, viene raccontata nei particolari dallo ct dei lusitani.
Tutti si aspettavano in quell'occasione di assistere ad un Portogallo in difficoltà senza il suo più forte giocatore in campo, fermatosi per infortunio ad un passo dalla finale, ma così non è stato: Cristiano Ronaldo per diversi momenti è diventato il vero e proprio ‘secondo' di Santos, dando indicazioni ai suoi compagni in campo e vivendo il match in prima persona come se stesse giocando anche lui.
Cr7 show in panchina
In realtà, Cr7 era sceso in campo, ma l'infortunio al ginocchio sinistro gli ha strappato via la possibilità di giocare la finale di Euro 2016 dopo appena 25 minuti, costringendolo a sedersi in panchina. Eppure, è stato a suo modo protagonista: prima rifila un pugno sul ginocchio di Adrien Silva, seduto accanto a lui, dopo un'azione sprecata dai suoi, poi si alza e corre zoppicando dando suggerimenti a tutti. Nel finale di gara spunta persino alle spalle di Deschamps e spinge i suoi a non perdere tempo nei minuti finali.
L'urlo di gioia di Cr7 a Santos
Quindi, racconta Santos, durante gli istanti finali di Euro2016, ad un certo punto Cr7 si rivolge al suo ct che stava nervosamente seguendo la finalissima, gridandogli: "Vecchio, vecchio! Abbiamo vinto!" mentre il tecnico del Portogallo si sgolava perché la squadra restasse compatta, a difesa del gol che valeva un sogno.
Amicizia e rispetto dai tempi dello Sporting
Il racconto di quei momenti è ancora lucido nella mente di Santos, ct portoghese che aveva già conosciuto Ronaldo ai tempi dello Sporting legandosi in un rapporto personale e professionale molto stretto: "La sua etica e la visione per come vive ogni giorno il calcio, lo rendono eccezionale, permette di migliorarlo e di migliorare chi è vicino a lui".