VAR in Bologna-Torino, perché l’arbitro ha sbagliato ad annullare il gol
La prima giornata della Serie A 2017/2018 è già archiviata e verrà per sempre ricordata come l'esordio del VAR (Video Assistant Refree). Nonostante qualche piccolo intoppo in alcune situazioni l'introduzione dell'assistenza video agli arbitri sembra essere molto positiva e con qualche piccolo accorgimento potrebbe diventare un'arma davvero importante per evitare le solite teorie su complotti, favoritismi e altre ipotesi fantasiose.
Se, come detto, nella maggior parte dei casi il VAR ha funzionato, c'è un caso che ha lasciato l'amaro in bocca a tutti: quello che è successo a Bologna non c'entra nulla con la nuova tecnologia perché i componenti della terna intervengono prima che possa esser utilizzato il VAR ma il Torino, ospite al Dall'Ara, è stato, evidentemente, penalizzato.
L'errore di La Rocca e Massa: il Toro paga dazio
Cerchiamo di capire cosa è successo. Al minuto 38′ al limite dell'area bolognese Rincon viene anticipato da Destro che, con un tocco sbagliato, manda in porta Belotti che dopo aver sbagliato il tiro, serve all'indietro il compagno Berenguer che fa goal ma tutto questo si è svolto a gioco fermo. L'assistente La Rocca chiama un offside che non c'è e alzando la bandierina mette in condizione di sbagliare anche l'arbitro Massa che ferma l'azione e assegna una punizione al Bologna. Un degli addetti al Var, Orsato, può solo comunicare con rammarico al fischietto dell'errore commesso ma non si può tornare indietro.
Bologna, il primo caso da studiare
Si tratta di un vero e proprio pasticcio perché l'assistente ha alzato la bandierina e l'arbitro ha fischiato prima che il pallone entrasse in porta: se il guardalinee avesse atteso qualche secondo in più avrebbe aiutato, involontariamente, l'arbitro perché così si sarebbe potuto ricorrere al supporto video quando l'azione era terminata. In questo caso non si può parlare nemmeno di goal annullato perché il fischio è arrivato prima ma l'errore c'è ed è evidente. Ciò che è accaduto al Dall’Ara è un vero e proprio "caso da studiare" che servirà in futuro agli arbitri per far concludere, fino alla fine, le azioni per poi poter utilizzare al meglio il supporto tecnologico.
