VAR e arbitri, 3 casi clamorosi nella 17a giornata di Serie A
Tre i casi più clamorosi della domenica di calcio che ha chiuso la 17a giornata di Serie A, tutti legati alla valutazione discrezionale degli arbitri che hanno richiesto l'ausilio del VAR per valutare episodi controversi. Archiviati i casi Widmer (il terzino dell'Udinese calcia dalla linea di fondo) e Fazio (il tocco di braccio del difensore della Roma è involontario), sul tavolo restano le clamorose decisioni presente nel corso di 3 match: Verona-Milan, Bologna-Juventus e il caso più grottesco in Sampdoria-Sassuolo.
La parata di Torreira non vista col VAR
Come ha fatto l'arbitro a non vedere? La clamorosa parata compiuta da Torreira sul tiro cross di Magnanelli è la dimostrazione più lampante che non basta la tecnologia a dirimere le azioni più spinose e di dubbia valutazione. Nel caso specifico le immagini sono molto chiare ma l'arbitro Tagliavento non si accorge che a effettuare l'intervento non è il portiere della Sampdoria ma il centrocampista sudamericano che indossa i guanti per il freddo e nell'occasione si trasforma in estremo difensore.
Borini e Romagnoli graziati a Verona
Suso ha pagato per tutti. L'espulsione col VAR dell'ala spagnola arriva nel finale ed è forse l'episodio meno censurabile da parte di Orsato che invece mostra massima severità e manda negli spogliatoi anzitempo l'ex Liverpool per il calcio a Verde dell'Hellas. Un peccato veniale pagato a caro prezzo mentre solleva grandi perplessità il metro di giudizio adottato in merito ad altri due episodi: il primo è una manata volontaria di Borini su Ferrari (palla lontana) punita solo con l'ammonizione; il secondo è una trattenuta di Romagnoli su Kean (è chiara occasione da rete) con il difensore che prenderà solo un giallo (diffidato, salterà comunque la prossima gara di campionato).
Mbaye tocca di mano, l'arbitro non vede
La Juve ha dominato e vinto a Bologna. Successo netto che lascia alle spalle anche qualche polemica scaturita dall'errata valutazione di Banti e Doveri sull'azione che ha visto protagonisti Mandzukic e Mbaye. Il calciatore del Bologna ha il braccio sinistro alto, lontano dal corpo quando salta in area con il croato che colpisce di testa: la palla va sulla mano del rossoblù e poi rimbalza sulla testa. Higuain protesta ma il direttore di gara gli dice che c'è stato solo il tocco di testa. Morale della favola: alla Juve manca un rigore.