Vanja e Sergej Milinkovic-Savic: quando il DNA è quello dei predestinati
Le prestazioni in Coppa Italia dei fratelli Milinkovic-Savic, rispettivamente con le maglie della lazio e dell'Atalanta hanno confermato che il calcio italiano sta crescendo una famiglia predestinata a far parlare a lungo di sè nel mondo del pallone. Perché Sergej e Vanja sono due giovanissimi campioni (di 22 e di 20 anni) in rampa di lancio, dimostrando quanto abbiano avuto il giusto intuito Torino e Lazio. Il centrocampista di Inzaghi oggi è un punto fermo della squadra e un pezzo pregiato di mercato, il portiere del Torino si sta facendo notare come vice di Sirigu, un posto che per fine stagione potrebbe diventargli strettino.
Famiglia di predestinati
Sergej, centrocampista da 80 milioni
Le qualità di Sergej si erano intraviste anche nella passata stagione. Claudio Lotito se ne è accorto subito e ha blindato il centrocampista serbo malgrado le prime importantissime proposte di mercato. La scorsa estate, ad esempio, la Juventus provò a sondare il terreno ma la Lazio tenne duro e il presidente disse di aver rifiutato 70 milioni di euro. Un valore che con le recenti prestazioni, da ultima la doppietta contro l'Atalanta, è incrementato ulteriormente.
Gol, assist, qualità
Il nazionale serbo, infatti, è un centrocampista moderno completo: unisce quantità, qualità, gol e visione da assist-man alle sue prestazione. Simone Inzaghi non lo toglie mai dal campo: al momento sono 21 le presenze stagionali con la maglia della Lazio, arricchite da 7 gol e 3 assist tra campionato, Coppa Italia ed Europa League.
Vanja, paratutto di riserva
Vanja, invece, è arrivato sotto la Mole senza grandi proclami. Il suo compito è quello di fare il secondo di Sirigu, e così il 20enne serbo ha dovuto attendere la Coppa Italia per mostrare le sue qualità. Contro il Carpi ha fatto il suo esordio e contro la Roma, Vanja si è superato. E' stato uno dei migliori nella vittoria contro la Roma che ha garantito al Toro il passaggio del turno ai quarti e ha parato un rigore a Edin Dzeko.