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Vacanze di lavoro per Allegri e Galliani, dopo i quattro “regali” di Zeman

Galliani in Brasile e Allegri a casa con il panettone sullo stomaco. Questi giorni di festa saranno utili all’entourage rossonero per analizzare gli errori, riordinare le idee e provare a riprendere quella rincorsa che aveva illuso la tifoseria.
A cura di Alberto Pucci
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Massimiliano Allegri

Al Diavolo non si vende, si regala – Come direbbe il buon Renato Pozzetto, tra l'altro grande tifoso rossonero: "Il Natale, quando arriva…arriva!". Esattamente come le sconfitte che, quando arrivano di tali proporzioni, rischiano di lasciar il segno. I quattro regali fatti al Diavolo, dalla Roma di Zeman, hanno avuto l'effetto di far tornare con i piedi per terra l'intero mondo rossonero, che già si vedeva lanciato verso la zona Champions League, e di riaprire vecchie ferite che sembravano ormai chiuse. Mettiamo subito le mani avanti: Allegri rimarrà fino a fine stagione. Chi vuole la testa dell'allenatore livornese, si metta l'anima in pace: cambiare sarebbe stato un'azzardo prima, figuriamoci adesso che, nonostante le quattro "pere" di Roma, sembra aver trovato la "quadra" e una sufficiente credibilità sui suoi ragazzi che, oltretutto, dovranno cercare l'impresa contro i "Galattici" del Barcellona. Il panettone, così come la colomba, saranno quindi un dolce accompagnamento per Allegri che, nei prossimi giorni, dovrà lavorare per rimettere insieme i cocci e ripartire. Non sarà, però, un fine 2012 di lavoro solo per il tecnico. Galliani e Braida, infatti, avranno il duro compito di rinforzare la squadra, approfittando della riapertura del calciomercato invernale. I nomi sono già sul tavolo: ora bisognerà convincere il Presidente e aprire il forziere di Arcore. Tutto sommato, pare più semplice il doppio confronto con i "blaugrana"!

In attesa dei nuovi arrivi – La lezione di calcio regalata da Zeman e dai suoi ragazzi, ha messo nuovamente in evidenza errori ed esigenze in tutte e tre le zone del campo. In difesa, dove è parso stranamente fuori giri Mario Yepes, manca la qualità e continuano ad arrivare gol da palle inattive. Serve, come il pane, un forte centrale difensivo ed un laterale sinistro che possa contenere e spingere più di Constant che, in quel ruolo, è stato adattato dall'allenatore milanista. A centrocampo uno come Kevin Strootman, ammesso che sia così forte da reggere l'urto della Serie A, piace molto, cosi come ha recentemente dichiarato anche Galliani. In attacco, infine, certificata l'utilità vicina allo zero di avere in campo Boateng e "sdoganata" la doppia partenza di Robinho e Pato, ci sarà molto da lavorare per trovare una valida spalla al Faraone El Shaarawy. L'ad rossonero è, quindi, volato in Brasile per cercare di concludere le due illustri cessioni: senza quei soldi, infatti, difficilmente il club di Via Turati potrà trovare i fondi necessari per fare un giro tra le bancarelle del mercato, dove i pezzi pregiati esposti (Drogba, Balotelli) costano talmente tanto da convincerti ad aspettare i saldi o a trovare soluzioni alternative di ripiego.

Ripartire dal Siena – Da quì, fino al 6 Gennaio prossimo, ne vedremo e sentiremo di ogni. Aspettiamoci strilli e titoli a nove colonne su "fantomatiche" operazioni di mercato e su eventuali innamoramenti della dirigenza rossonera, nei confronti dei vari "Top-player" sparsi in tutto il mondo. Fino a prova contraria, però, l'unica cosa certa del prossimo futuro milanista sono i novanta minuti contro il Siena, alla ripresa del campionato: un'impegno certamente facile (sulla carta) che, però, potrebbe nascondere delle insidie.

“ Abbiamo sbagliato un po’ troppo in difesa. Dobbiamo cercare di rimediare ai gol su palle inattive! ”
Adriano Galliani
E' nota a tutti i tifosi dal cuore rossonero, infatti, l'allergia del Diavolo alla prima partita subito dopo le feste che, spesso, ha portato con sè prestazioni al di sotto delle aspettative e sconfitte inattese. Toscani che, tra l'altro, condividono con l'undici di Allegri un dato sconcertante (almeno per il Milan), quello dei gol incassati in campionato: ben 26, 10 dei quali su palle inattive. Numeri clamorosamente impietosi che fotografano bene lo "status" della squadra che, ironia della sorte, condivide in grembo una tra le difese più perforabili della Serie A e l'attaccante più prolifico. Con una "dote" di sette sconfitte, in 18 partite, e distanze siderali dalla vetta (meno 17 dalla Juventus e meno 9 dalla seconda), il Milan vuol chiudere al più presto il 2012 e provare a gettare le basi per cominciare al meglio il nuovo anno. Ciò che di buono si è visto in queste prime 18 giornate, evidentemente non è bastato. Per ricostruire il Milan e farlo tornare nell'elite del calcio che conta, servirà fare ciò che non è stato fatto questa estate: comprare buoni giocatori. Vi pare così facile?

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