Uruguay, Mondiali 2010: Tabarez chiarisce il suo futuro
PORT ELIZABETH. O allenatore o niente. Questo è il succo della conferenza stampa di Oscar Washinghton Tabarez. Uruguay-Germania potrebbe essere la sua ultima partita come selezionatore della "celeste". Il suo contratto scade oggi e l'ex-allenatore di Cagliari e Milan ha voluto fare precisazioni sul suo futuro: "Io sono un allenatore di calcio, non sono qui per fare nessun altro tipo di lavoro, quello che faccio nel mondo del pallone lo decido io. Devo aspettare la proposta della federazione o di qualche squadra di club, ma faccio notare che dal 1990 al 2006, le due volte che ho guidato la nazionale, non ho mai allenato in patria. Preferisco restare in silenzio e lasciare che le cose facciano il loro corso. Sono qui da quattro anni ed abbiamo costruito qualcosa di importante. Adesso però pensiamo solo alla Germania".
Smentite così le voci che lo vedevano con un altro ruolo nella federazione dell'Uruguay, ma Tabarez critica anche il sistema del suo paese: "Trovo assurdo che si debba mantenere la struttura con i soldi statali. La nazionale può essere tranquillamente autofinanziabile, basta sapersi organizzare. Si possono fare tantissime cose. Non voglio far polemica, non sono un dirigente, ma ho le mie idee e sostengo che non si può dare priorità al calcio quando in Uruguay ci sono cose più importanti".
A fine conferenza parla anche Edinson Cavani, che torna sulla partita persa 3-2 con l'Olanda e si lamenta degli arbitri: "Abbiamo ancora in mente quel match e siamo amareggiati. Avevamo la possibilità di arrivare in finale. Sappiamo che questo è il calcio, ma siamo usciti a testa alta anche perchè nessuno scommetteva su di noi. Il secondo gol dell'Olanda poi è viziato da fuorigioco ma dobbiamo accettarlo, perchè è più facile alzare la bandierina per penalizzare noi che gli olandesi. Contro le grandi squadre paghi queste cose perchè gli arbitri tendono a favorire le grandi squadre. Loro facevano un sacco di falli e non venivano mai ammoniti e molte decisioni venivano prese al contrario. Ma pensiamo al terzo posto, lo vogliamo fortemente e siamo sicuri di potercela fare".
Jacopo Giove