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United, Carrick svela la sua depressione: “Mi ha distrutto dopo la finale di Roma”

Il centrocampista inglese, in un’intervista rilasciata al Times, ha ricordato la finale di Champions League nel 2009 contro il Barcellona e ha raccontato il suo periodo di depressione successivo a quella partita. Carrick fece un errore decisivo in occasione del primo goal dei blaugrana e non ha superato facilmente quel momento.
A cura di Vito Lamorte
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Non mi capacito di quel passaggio sbagliato, ho sofferto di depressione per due anni. Dite che non è normale soffrire così per un match, ma avevo un peso terribile dentro.

Sono passati 9 anni dalla finale di Champions League persa a Roma contro il Barcellona, eppure Michael Carrick non riesce a dimenticare l'errore e ha raccontato il suo periodo di depressione successivo dopo quella partita. Il Manchester United era reduce dalla vittoria del Mondiale per club nel dicembre precedente dovette inchinarsi alla forza dei blaugrana anche a causa dell'errore del centrocampista inglese. Carrick si è ritirato al termine della scorsa stagione a causa di problemi cardiaci ma è entrato a far parte dello staff del Manchester United e ha parlato per la prima volta dalla depressione conseguente alla sconfitta subita dai Red Devils contro il Barça nel 2009 in una lunga intervista rilasciata al Times:

È stato il punto più basso della mia carriera, parlo di depressione perché non era una cosa una tantum, ma un peso che mi sono portato dentro per diverso tempo. Mi ero battuto tanto per raggiungere quell'obiettivo, ma dopo quell'errore mi sono chiesto più volte come fosse stato possibile ed è stato questo a farmi cadere in depressione. Avevo vinto la Champions l'anno prima ed il Mondiale per club a dicembre, ma era assolutamente irrilevante in quel momento. Il calciatore è visto come una macchina che ottiene risultati, gara dopo gara, perché viene pagato bene e deve giocare bene ogni match per il club. Ma non è così, non è facile dimenticare.

Michael Carrick ha svelato il suo stato d'animo dopo l'errore che aprì le porte all'1-0 dei blaugrana e ha svelato che nessuno, eccetto la moglie Lisa, era a conoscenza di questo suo stato di salute:

Dopo la finale sono tornato a casa, non ho parlato con nessuno della partita. Guardavo mia figlia Louise giocare, ma la mia testa era a chilometri di distanza, ancora a Roma. Quella sera ho lasciato Roma, ma lei non mi ha abbandonato per diversi anni. Diversi compagni di squadra hanno provato a chiamarmi in quei giorni, ma non ho voluto parlare con nessuno, neanche con Ferguson: il dolore era troppo forte. Quando sono ritornato per il ritiro pre-campionato ho cercato di non parlare con nessuno della finale, poi la stagione 2009-10 è stata la peggiore della mia carriera. Mondiale? Era il mio sogno. Ma non volevo essere lì. Chiamavo mia moglie e le dicevo che volevo tornare a casa il prima possibile.

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