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Un PSG formato Champions: vera mina vagante dei quarti (VIDEO/FOTO)

Ancelotti ha avuto il merito di superare le critiche e i dubbi che avevano circondato il suo PSG attraverso i risultati sia in campionato che in Coppa. Così, oggi, il PSG appare una tre le squadre che sono maggiormente cresciute cammin facendo, tanto da presentarsi ai quarti come reali alternative a club più blasonati.
A cura di Alessio Pediglieri
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psg champions 2013

Ad inizio stagione aveva assunto i contorni della classica incompiuta. Poi, invece, anche grazie alla pianificazione dirigenziale di Leonardo e alla sapiente guida tecnica di Ancelotti, la ruota ha incominciato a girare, gli ingranaggi ad oliarsi, i risultati ad arrivare. Così, oggi il Paris Saint Germain veleggia con il vento in poppa sia in Ligue1 che in Europa diventando in Champions League più che una semplice ‘mina vagante'. I numeri in Coppa dimostrano infatti che i francesi sono una tra le più concrete realtà che si giocheranno fino in fondo le proprie chances, pronti a sfatare il più classico dei luoghi comuni: che non sempre i risultati vanno a braccetto con i soldi investiti per raggiungerli.

Il cammino europeo: difesa attenta, attacco super – Tutto era incominciato con la vittoria straordinaria per dimostrazione di forza, carattere e gioco contro la Dynamo Kiev al debutto in Champions. Era il 18 settembre e il PSG si stava risollevando da un inizio di stagione non proprio entusiasmante. Ma il 4-1 al Parco dei Principi era stato un inno al gol che presentava la corazzata francese a livello internazionale, candidandosi subitro per un posto al sole. Ibrahimovic, Thiago Silva, Alex, Pastore diedero il ‘la' all'avventura di Coppa permettendo ad Ancelotti di risedersi saldamente su quella panchina che aveva traballato in Ligue1 dopo i pareggi iniziali che non avevando convinto dirigenza e tifoseria.
Il classico inizio col botto, interrotto solamente dal passo falso di Oporto (1-0 contro i Dragoni) per poi infilare sei successi di fila tra prima fase e ottavi di finale. Ad dimostrazione che questo PSG, malgrado a livello internazionale manchi da troppo tempo e difficilmente si può prevedere una seconda outsider immedatamente dopo l'exploit dell'anno passato del Chelsea, è comunque squadra dalle potenzialità infinite. Sei gol rifilati nei due incontri alla Dinamo Zagabria senza subirne alcuno, 6 alla Dynamo Kiev (1 al passivo), 2 al Porto (pareggiando le reti subite). Infine, agli ottavi, altri tre gol al Valencia in quella che è stata forse la gara più difficile dei parigini, comunque vinta, dimostrando una lenta ma costante crescita internazionale. Certo, oggi alla vigilia dei sorteggi di Champions, i numeri dicono che proprio il PSG è tra i candidati alla finale. Tra le magnifiche 8 vanta una dei migliori attacchi ( 17 reti all'attivo, in8 gare sempre in gol) e un'armata che sembra diventare ogni gara sempre più letale, tra Ibrahimovic, Pastore e la rinascita di Lavezzi, decisivo per l'approdo ai quarti.

Gli uomini-chiave: da Thiago a Ibra, un'intera squadra – Di punti di riferimento Carletto Ancelotti ne ha a bizzeffe. Degli undici titolari forse due o tre passano inosservati, ovvero possono essere tranquillamente sostituiti, ma per 8-9 undicesimi il discorso cambia, avendo trovato dei punti di forza che oggi possono fare la differenza nelle gare che contano. Iniziando dalla difesa, si deve sottolineare la contintuità espressa dall'ex Palermo, Sirigu, portiere giovane e bravo, giustamente monitorato da Prandelli e ingiustamente lasciato andar via dal nostro campionato. Poi, ecco il solito Thiago Silva, l'uomo che fa la differenza in difesa come pochi altri in questo momento (il Milan può confermarlo), insieme a Maxwell e Alex due giocatori ai quali Ancelotti ha concesso fiducia, venendo ripagato da un frendimento più che costante. Non cosa da poco in una squadra in cui l'obiettivo primario è quello di attaccare e segnare senza dannarsi troppo a coprire la difesa. Perchè quando hai in squadra gente come Verratti, Pastore, Lucas, Lavezzi, Ibrahimovic, Menez non puoi pretendere che pensino anche alla fase di ripiegamento. A quello ci devono pensare i difensori che, per questo, hanno un valore aggiunto all'interno della struttura tattica della squadra. Se poi si aggiunge che l'età media dei titolari in Champions non ha mai superato i 26 anni d'età, il gioco è fatto: qualità, gioventù, risultati. Un mix perfetto raggiunto certo a suon di milioni (da quando sono arrivati gli sceicchi sono stati spesi più di 250 milioni in campagne acquisti faraoniche) ma che stanno dando fin qui i frutti desiderati.

Il mercato infinito e già si preparano altri milioni in vista di giugno – E non è ancora finita, perchè con il ‘giochino' delle finte sponsorizzazioni, altri soldi sono arrivati direttamente dal Qatar. Un trucco svelato dall'UEFA che è intervenuta bloccando i fondi alla società parigina, in attesa di capirne meglio la provenienza reale, ma pur sempre un segnale che il PSG non ha certo intenzione di fermarsi davanti ad un piccolo ostacolo ‘burocratico'. Tanto che, tecnicamente, non ha mai smesso di fare mercato. Se a giugno sono arrivati, tra tutti, i due fenomeni rossoneri Ibrahimovic e Thiago Silva, a gennaio è giunto sotto la Torre Eiffel il talentino sudamericano Lucas, scippato all'Italia a suon di milioni di euro e ci si è tolto lo sfizio anche dell'ingaggio a David Beckham, giusto per non farsi mancare nulla. E già si sta lavorando per la prossima stagione, dove i nomi che girano sono quelli di Cavani e Cristiano Ronaldo. Un'escalation, dunque, che al momento sembra essere solo all'inizio e che, se dovesse arrivare qualche importante trofeo, potrebbe aumentare ancor più, confermando tecnico e giocatori anche per le prossime stagioni con un progetto a lungo termine. Facendo passare anche i mal di pancia di Ibrahimovic e mettendo a quel punto davvero paura alle altre potenze che dominano oggi il calcio europeo.

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