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Un milione di motivi per cui amo il calcio

I LOVE CALCIO, un milione di buoni motivi per amare il calcio e la passione infinita per questo sport che ci accompagna sempre.
A cura di Maurizio De Santis
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L'odore dell'erba tagliata di fresco. Lo stadio che è uno spettacolo anche quand'è vuoto. Sì, magari è più bello perché lo puoi riempire con la fantasia: colorare le curve, piazzare la squadra in campo, chiudere gli occhi e volare sulla panchina della tua squadra del cuore. Essere là, nel cuore della mediana, con la fascia di capitano al braccio, mentre infuriano i contrasti e corri, sgomiti, rubi palla e rilanci l'azione. Oppure sparare una cannonata all'incrocio dei pali e… gooooool! Gridare di gioia, mentre il cuore ti scoppia in petto e il boato della folla ti porta al settimo cielo. Brividi sulla pelle, una scarica di adrenalina che è come camminare tre metri sopra il cielo. Mio Dio, che spettacolo si gode da lassù? Da quaggiù è tutto bellissimo. Febbre a 90°, perché la maglia è una seconda pelle e non puoi sfilarla come fosse un capo d'abbigliamento qualsiasi. Tra le pieghe del milione di motivi per cui amo il calcio c'è anche questo, soprattutto questo. Febbre a 90°, perché la passione è una dolce malattia dalla quale non si può guarire mai. Febbre a 90° quando vedo ragazzini giocare per strada, tracciando linee posticce e porte che non hanno confini come i loro sogni. Febbre a 90° quando vedi lo zio con le basette bianche accanto al nipote, intento a dare una risposta ai tanti ‘perché' di un bambino che allo stadio non c'è mai stato. Febbre a 90°, endemica, generazionale, si tramanda di padre in figlio, è qualcosa che hai impresso dentro. Febbre a 90° (Fever Pitch) dal romanzo al film, un milione di motivi per cui amare il calcio, racconto di una vita che Paul, il protagonista, descrive così:

Il calcio ha significato troppo per me e continua a significare troppe cose, dopo un po' ti si mescola tutto in testa e non riesci più a capire se la vita è una merda perchè l'Arsenal fa schifo o viceversa. Sono andato a vedere troppe partite, ho speso troppi soldi, mi sono incazzato per l'Arsenal quando avrei dovuto incazzarmi per altre cose, ho preteso troppo dalla gente che amo. Ok va bene tutto, ma non lo so, forse è qualcosa che non puoi capire se non ci sei dentro: come fai a capire quando mancano tre minuti alla fine e stai 2-1 in una semifinale e ti guardi intorno e vedi tutte quelle facce, migliaia di facce, stravolte, tirate per la paura, la speranza, la tensione, tutti completamente persi senza nient'altro nella testa e poi il fischio dell'arbitro e tutti che impazziscono e in quei minuti che seguono tu sei al centro del mondo, e il fatto che per te è così importante, che il casino che hai fatto è stato un elemento cruciale in tutto questo, rende la cosa speciale perchè sei stato decisivo come e quanto i giocatori, e se tu non ci fossi stato a chi fregherebbe niente del calcio; e la cosa stupenda è che tutto questo si ripete, continuamente, c'è sempre un'altra stagione. Se perdi la finale di Coppa in maggio puoi sempre aspettare il terzo turno in gennaio e che male c'è in questo? Anzi è piuttosto confortante se ci pensi…

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