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Uefa, Tavecchio squalificato 6 mesi per frasi razziste

La Uefa sanziona il presidente della Figc che definì i calciatori extracomunitari opti-poba e mangiabanane.
A cura di Maurizio De Santis
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Carlo Tavecchio squalificato dalla Uefa per 6 mesi (il provvedimento è immediatamente esecutivo) in seguito alle frasi razziste sui calciatori extra-comunitari, gli ‘opti-poba' e ‘mangia-banane'. L'indagine disciplinare nei confronti del presidente della Federcalcio (quella che in Italia era stata archiviata) era stata aperta lo scorso 20 agosto per quelle parole pronunciate dall'allora candidato alla guida della Figc durante il periodo di campagna elettorale. Il procedimento disciplinare nei suoi confronti (come si evince dal comunicato pubblicato sul sito ufficiale) è stato aperto il 29 settembre scorso su richiesta del CEDB, il Comitato di controllo Etica e Disciplina della federazione continentale. Il provvedimento inibisce la figura istituzionale del numero uno del calcio italiano: sanzione gravissima che in qualsiasi altro Paese avrebbe portato alle dimissioni la persona colpita dal verdetto, non in Italia. Dove tutto resta com'è: immobile, stagnante, vergognosamente uguale fin tanto che la bufera passi e l'oblio del tempo faccia il suo dovere. La credibilità del nostro movimento, già ai minimi storici per i risultati sportivi (il flop al Mondiale è una ferita ancora aperta), finisce sotto zero.

La nota dell'Uefa sulla squalifica di Tavecchio

"Dopo aver analizzato il fascicolo e le dichiarazioni presentate da entrambe le parti, il CEDB ha deciso, sulla base degli articoli 6, 7, 14 (1) e 34 (5) DR [nello spirito della risoluzione della UEFA intitolato Calcio Europeo uniti contro il razzismo] e tenendo in considerazione la decisione del presidente Tavecchio ad astenersi immediatamente dal partecipare a qualsiasi attività della UEFA in attesa della risoluzione della questione, come segue:
– Il signor Tavecchio sarà ineleggibile per qualsiasi posizione come ufficiale UEFA per un periodo di sei mesi a decorrere dalla comunicazione della presente decisione;
– Il signor Tavecchio, non parteciperà al prossimo Congresso UEFA in programma per il 24 marzo 2015;
– Il signor Tavecchio organizzerà un evento speciale in Italia, volto ad aumentare la consapevolezza e il rispetto dei principi della risoluzione della UEFA diritto Calcio Europeo unito contro il razzismo.
Ai sensi dell'articolo 63 del Regolamento Disciplinare UEFA, la decisione CEDB è immediatamente esecutiva".

La reazione di Tavecchio: "Rispetto la sentenza, resto al mio posto"

"Le decisioni non si commentano, si eseguono e si rispettano. Ma non cambia nulla riguardo la mia posizione in Figc". Così Carlo Tavecchio s'è espresso in merito alla notizia della dura sanzione assunta nei suoi confronti. Poco dopo arriverà anche un comunicato da parte della Federcalcio nel quale si precisa che non verrà fatto alcun ricorso al Tas "al fine di evitare il protrarsi di un contenzioso che avrebbe visto contrapposte la Uefa e la Figc per un lungo periodo che si sarebbe potuto risolvere solo davanti al TAS".  La nota prosegue: "In merito al procedimento avviato dalla Uefa nei confronti del presidente della Figc per le espressioni usate il 25 luglio scorso in occasione dell'assemblea della Lega Nazionale Dilettanti, Carlo Tavecchio, dopo aver spiegato la propria posizione, ha preso atto della proposta formulata dall'ispettore disciplinare della Uefa e ha deciso di accettarla al fine di evitare il protrarsi di un contenzioso che avrebbe visto contrapposte la Uefa e la Figc per un lungo periodo e che si sarebbe potuto risolvere solo davanti al TAS per stabilire se la Uefa fosse competente ad intervenire su questa materia, stante l'avvenuta archiviazione di un analogo procedimento da parte della procura federale".

Il presidente della Figc non parteciperà al Congresso Uefa di marzo 2015. "Il presidente Tavecchio – prosegue la Federcalcio – ha dunque aderito alla proposta dell'ispettore disciplinare della Uefa, il quale ha chiesto che Tavecchio si astenga dal partecipare al Congresso della UEFA in programma il 24 marzo 2015 e si astenga altresì dal partecipare o dal farsi nominare in eventuali Commissioni UEFA per un periodo di sei mesi. Tavecchio si è poi impegnato con la Uefa ad attivare in Italia una speciale iniziativa in favore dell'integrazione, come del resto aveva annunciato già in occasione della presentazione del suo programma. La definizione così concordata tra il presidente Tavecchio e l'ispettore disciplinare della UEFA è stata recepita dalla Commissione Disciplinare con una formale decisione che pone fine al procedimento". 

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