Uefa, Champions ed Europa League più ricche per chi si qualifica
Proprio nel giorno in cui Gianni Infantino, segretario generale dell'UEFA, smonta i sogni di Milan, Inter e di tutte le altre squadre che ambiscono al settimo posto in campionato per poter entrare in Europa League, arrivano buone notizie per chi, invece, riuscirà a giocare la prossima edizione dei due tornei più importanti del continente. Dagli uffici di Nyon, la commissione presieduta da Michel Platini ha infatti deciso quelli che saranno i compensi economici per chi si qualificherà per la Champions e per l'Europa League nei prossimi tre anni. La buona notizia è che ci saranno sostanziali ritocchi verso l'alto per tutti i club che parteciperanno alle prossime due competizioni: "Per il prossimo triennio, ogni stagione verranno distribuiti 2,24 miliardi di euro – ha fatto sapere Gianni Infantino – 1,25 miliardi andranno alle squadre che giocheranno la Champions e 380 milioni a chi scenderà in campo in Europa League". La parte di soldi rimanente, invece, verrà utilizzata per istituire un pacchetto di solidarietà per il calcio europeo e per far fronte ai costi di gestione dei due tornei.
L’Eca (European Clubs Association) ha anche assicurato maggiori fondi (calcolati in percentuale) per le società i cui giocatori parteciperanno all’Europeo del 2020. I club incasseranno l’8% dei ricavi da diritti tv, commerciali, biglietti e ospitalità con un minimo (totale garantito) di 200 milioni di euro (50 in più rispetto a Euro 2016).
L'Italia del calcio ci spera – La nuova manovra del governo del calcio europeo, verrà spiegata a tutti i club in occasione dell'imminente assemblea che si terrà il prossimo 31 marzo. Nel summit con l'Associazione dei Club Europei, si parlerà anche di Ranking Uefa: argomento che sta molto a cuore al "football" di casa nostra. Complice il momento negativo del calcio inglese, l'Italia potrebbe tornare ad avere quattro squadre in Champions League a partire dal 2017. Società che, con i nuovi introiti decisi dall'Uefa, potrebbero anche tornare ad essere più competitive sul mercato e a tener testa a club con disponibilità finanziarie maggiori. Mai come adesso, quindi, converrà lottare per centrare un posto in Europa. Con poche risorse economiche, debiti sempre più importanti, nessun tipo di introiti alternativi e sotto lo sguardo vigile di chi deve far rispettare il Fair Play Finanziario, le società italiane avranno un solo modo per poter incassare, ripianare i bilanci e rinforzarsi adeguatamente: far bene in campionato ed iscriversi ai due (ricchi) tornei dell'Uefa.